La possibilità di portare i compensazione in un'unica soluzione il credito d’imposta ottenuto a seguito di investimenti in beni strumentali materiali, diversi da quelli “Industria 4.0”, effettuati entro il 31 dicembre 2021, è una delle novità introdotte con il Decreto Sostegni bis (D.L. 73/2021).
Lo prevede in particolare l’art. 20 del decreto, che estende il beneficio anche alle imprese con ricavi superiori a 5 milioni di euro. Non cambia invece la situazione per gli investimenti in beni immateriali, dove la compensazione in un’unica soluzione resta valida solo per imprese con ricavi sotto la soglia dei 5 milioni di euro.
Come si calcola il credito d’imposta
Il credito d’imposta, pari al 10% del costo dell’investimento, va calcolato tenendo conto del tetto massimo di 2 milioni di euro per beni materiali (esclusi quelli Industria 4.0) e di 1 milione per beni immateriali. È inoltre concesso un credito di imposta del 15% per gli investimenti effettuati in strumenti tecnologici che permettono di realizzare modalità di lavoro agile (smart working) ai sensi della Legge 81/2017 (art.18).
L’arco di tempo da considerare per gli investimenti va dal 20 novembre 2020 al 31 dicembre 2021, ma tecnicamente c’è tempo fino al giugno 2022 per gli ordini effettuati entro la fine del 2021 versando un acconto di almeno il 20%. Infine, sulla complessa materia dei crediti d’imposta per investimenti allo stato attuale non si escludono chiarimenti specifici da parte di Mise e Agenzia delle entrate.
Franco Metta