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Bergamo, lo studio Barozzi/Veiga vincitore del concorso internazionale di progettazione

Gli altri studi di architettura finalisti: quello londinese dell’architetto David Chipperfield, gli studi portoghesi di Ines Lobo e di Joào Maria Ventura Trinidade e gli architetti eNieto/Sobejano

lunedì 7 dicembre 2015 - Redazione Build News

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Barozzi/Veiga è il progetto vincitore del concorso internazionale per la riqualificazione e riconversione delle ex Caserme Montelungo Colleoni di Bergamo (www.progettomontelungo.it) destinate in un prossimo futuro ad ospitare studentati e strutture sportive per l’università, gli spazi pubblici, residenze e locali commerciali, oltre ad integrarsi con gli spazi pubblici già esistenti attraverso servizi, piazze, parchi ed altri spazi aperti.

Il progetto vincitore è stato annunciato venerdì dal Sindaco Giorgio Gori, dal Rettore dell’Università degli Studi Prof. Remo Morzenti Pellegrini, dal direttore generale di CDP Investimenti Sgr Marco Sangiorgio edall’Assessore alla Riqualificazione Urbana Francesco Valesini durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta presso Ex convento di San Francesco – Bergamo Alta.

L'AREA. L’area da sviluppare, di proprietà del fondo FIV gestito da CDP Investimenti Sgr (gruppo Cassa depositi e prestiti), che l’ha acquisita dall’Agenzia del demanio, è situata nella zona centrale di “Città Bassa”, circondata da importanti strutture storiche, architettoniche, sportive e culturali: il borgo Pignolo, i parchi Marenzi e Suardi, la Torre del Galgario e il sistema delle antiche Muraine, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio, l’Accademia Carrara, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, non lontano dai plessi universitari di via Pignolo e dell’ex convento di Sant’Agostino.

PROTOCOLLO D'INTESA CON LA CDP INVESTIMENTI SGR. Il concorso di progettazione, articolato in due fasi, fa parte del percorso di riqualificazione previsto dal Protocollo di Intesa sottoscritto il 17 marzo 2015 tra CDP Investimenti Sgr, Comune di Bergamo e l’Università degli Studi di Bergamo per riqualificare e valorizzare il complesso immobiliare di interesse storico-artistico.

I FINALISTI. Gli studi di architettura finalisti sono stati quello londinese dell’architetto David Chipperfield, gli studi portoghesi di Ines Lobo e di Joào Maria Ventura Trinidade, gli architetti spagnoli Barozzi/Veiga eNieto/Sobejano.

 IL PROGETTO DI BAROZZI/VEIGA. Il progetto di Barozzi/Veiga è stato scelto dalla giuria come progetto vincitore poiché risponde in maniera più appropriata e convincente rispetto ai criteri di valutazione in particolare per quanto riguarda l’inserimento urbanistico dell’intervento e la configurazione degli spazi pubblici e semi-pubblici.

I progetti finalisti del Concorso saranno esposti dal 5 dicembre e fino al 9 gennaio 2016 presso il Chiostro grande dell’ex Convento di San Francesco in Via Solata 6 presso la città alta di Bergamo.

“L’insediamento nel complesso delle ex caserme Montelungo-Colleoni rappresenta un atto importante nello sviluppo coerente della presenza dell’Università di Studi di Bergamo nella città”, ha sottolineato il professor Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo. “La realizzazione di nuove residenze universitarie e di attrezzature del CUS (Centro Universitario Sportivo) risponde alle esigenze di un Ateneo aperto e di respiro europeo anche nei servizi e nelle funzioni che vengono offerti. La presenza dell’Università nella Montelungo si colloca con coerenza nella storia e nella vita che ha caratterizzato per decenni la caserma: dove giovani provenienti da diverse parti d’Italia hanno svolto il servizio militare, l’università è oggi la “nuova frontiera” per i giovani che si preparano ad affrontare la vita, dischiudendo loro scenari nazionali e internazionali.”

L’esito del concorso di progettazione della Colleoni Montelungo – ha dichiarato il direttore generale di CDP Investimenti Sgr Marco Sangiorgio - rappresenta un passaggio essenziale nell’attuazione del protocollo di intesa avviato a marzo scorso con due primari soggetti istituzionali quali il Comune e l’Università, rappresentando un primo risultato virtuoso di un percorso che vedrà anche la riqualificazione urbanistica degli ex Ospedali Riuniti, con l’insediamento della nuova Accademia della Guardia di Finanza. Tali operazioni confermano più di ogni altro dato l’attenzione e l’interesse di CDP a continuare nella proficua collaborazione con l’Amministrazione di Bergamo, città che aggrega la maggior esposizione di investimenti dell’intero portafoglio FIV. L’intervento in sé rappresenta la seconda esperienza di concorsi di progettazione dopo l’esito della procedura internazionale svolta a Roma con il Progetto Flaminio, e conferma che l’architettura intesa come elemento competitivo permette di esaltare la qualità architettonica, pur nell’ambito di interventi di recupero comunque diversi. Il numero elevato di candidature della prima fase e il numero di progettisti stranieri interventi dimostra la forte attenzione internazionale al nostro paese e le potenzialità ancora inespresse e connesse ai processi di valorizzazione dell’ex patrimonio pubblico.

La conclusione del Concorso internazionale – ha aggiunto l’assessore alla Riqualificazione Urbana Francesco Valesini - ci consente finalmente di poter prefigurare, dopo quasi vent’anni dalla sua definitiva dismissione, la riconversione di un’area della città, oggi del tutto preclusa, dall’alta qualità ambientale ed insediativa, ulteriormente accresciuta dalla futura presenza di una importante destinazione pubblica. Un processo che ha origine in realtà da un altro immobile dismesso di grande rilevanza per le sorti future della città, quale è il complesso degli ex Ospedali Riuniti: un’area di 140 mila mq, posta ad ovest, in posizione speculare rispetto a quella della vecchia caserma, destinata oggi ad ospitare la nuova sede dell’Accademia di Guardia di Finanza. L’occasione unica, colta dall’Amministrazione comunale, di potersi confrontare, sulle sue sorti future, con uno stesso soggetto quale il Gruppo CDP, proprietario sia della ex caserma che dell’ex ospedale, unitamente alla disponibilità dell’Università, ha consentito di trovare la soluzione migliore e più equilibrata.

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