Le previsioni del budget 2021, approvato dal Comitato Nazionale dei Delegati nell’adunanza del 26 e 27 novembre, stimano per il prossimo anno un flusso di entrate contributive al di sopra di 1 miliardo di euro e un avanzo economico di circa 352 milioni, nonostante l’impatto negativo della crisi epidemiologica da Covid-19. Grazie al costante puntuale monitoraggio degli eventi finanziari ed alle azioni messe in atto per contenere i rischi sul portafoglio, il patrimonio investibile a valori correnti di mercato di Inarcassa a fine ottobre 2020 si è mantenuto sopra gli 11 miliardi di euro.
Sul risultato del 2020 incidono le misure straordinarie adottate, in piena pandemia, per prestazioni assistenziali con un ammontare di 100 milioni di euro, che si sono aggiunti agli 8 milioni stanziati nel corso della prima fase emergenziale. Pesa altresì l’impegno di circa 224 milioni di euro, anticipati per consentire la tempestiva corresponsione agli associati dei bonus governativi di marzo, aprile e maggio, anche se in gran parte rimborsati.
L’emergenza che stiamo vivendo – dichiara il Presidente Giuseppe Santoro – ha acuito i temi sui quali la libera professione dibatte oramai da anni: tra questi, inevitabilmente, la rivoluzione digitale e la trasformazione del mondo del lavoro, la bassa crescita strutturale, il calo reddituale, il gap generazionale e di genere. L’esigenza di misure a tutela della professione, adeguate e lungimiranti, - prosegue - è oramai improcrastinabile.
Per il 2021, si prevede che il saldo della gestione previdenziale risentirà dell’andamento negativo dei redditi e del volume d’affari del 2020 (-8%, in linea con il dato della NaDEF) di architetti e ingegneri, come conseguenza dell’emergenza sanitaria e della chiusura delle attività produttive nella prima metà del 2020. Iscrizioni e cancellazioni sono ipotizzate in linea con l’andamento dell’anno precedente, con la previsione di circa 169.000 iscritti e 42.000 pensioni in erogazione a fine 2021.
Le nostre categorie - continua Santoro - devono poter tornare ad occupare il giusto ruolo all’interno del tessuto produttivo, anche e soprattutto nell’economia e nella politica del Paese. In questa partita, che vede in palio il bene comune, ognuno dovrà fare la sua parte, così come Inarcassa sta facendo la sua, intensificando le attività di tutela nei confronti dei propri iscritti con misure straordinarie a sostegno dei redditi. Un onere importante, assunto con lo sguardo attento al presente e, al tempo stesso, proiettato nel futuro previdenziale degli associati.