L’integrazione di impianti fotovoltaici in contesti storico-tradizionali è un tema molto dibattuto. Il progetto “BIPV Meets History” mira a creare nuove prospettive per la diffusione del fotovoltaico integrato in caso di ristrutturazione di edifici storici, con l’elaborazione di linee guida per l’inserimento di sistemi BIPV, che pongano particolare attenzione agli aspetti legati all’impatto paesaggistico in ambiti di particolare interesse storico e culturale di pregio, contribuendo, in tal modo, a contrastare gli effetti del cambiamento climatico in coerenza con la strategia regionale. I risultati di progetto e la loro diffusione, hanno lo scopo di migliorare il trasferimento tecnologico e culturale per il fotovoltaico integrato (BIPV) e di creare uno strumento replicabile nelle regioni transnazionali.
Nel corso dell’Infoday del progetto, tenutosi presso Regione Lombardia, uno dei partner, lo scorso dicembre, sono stati comunicati a un target specialistico di soggetti selezionati come Soprintendenze, Ordini professionali di Architetti, Ingegneri, Geometri, tecnici delle PA che operano sul territorio lombardo, i contenuti e gli obiettivi del progetto, puntando a creare un network di soggetti interessati ai risultati di progetto e ad allargare il bacino di utenza potenziale.
BIPV Meets History si inserisce nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera, Asse 1 “Competitività delle imprese”. Il progetto è finalizzato alla creazione di una catena di valore per il fotovoltaico integrato in architettura (BIPV - Building Integrated Photovoltaics) nel risanamento energetico del patrimonio costruito storico transfrontaliero.
OBIETTIVI
Nell’ambito dell’evento, EURAC (capofila italiano) ha presentato gli obiettivi generali del progetto: creare una filiera e un mercato transfrontaliero per aumentare la diffusione e l’utilizzo di tecnologie BIPV nel recupero del patrimonio edilizio e paesaggistico, valorizzare le peculiarità locali (Ticino-Alto Adige-Lombardia) e la complementarità di expertise tra Pubbliche Amministrazioni, Enti di Ricerca e Aziende dei settori della costruzione e del fotovoltaico.
I destinatari dei prodotti di progetto sono le industrie, i policy makers, le pubbliche amministrazioni, le università e la ricerca, i progettisti, gli sviluppatori e gli utenti. Le attività previste riguardano l’analisi del potenziale BIPV transfrontaliero e i drivers di sviluppo, la raccolta buone pratiche, lo sviluppo di modelli di business e meccanismi finanziari. I prodotti di progetto previsti interessano l’analisi della legislazione europea, nazionale e regionale, l’analisi del parco immobiliare e del potenziale solare, una competence mapping delle industrie sul territorio, l’individuazione delle barriere e delle potenzialità per la diffusione dei sistemi BIPV nel patrimonio costruito, la raccolta di casi studio e prodotti BIPV con l’istituzione di un premio dei migliori casi studio.
È prevista, inoltre, la redazione di criteri guida e metodi d’intervento per l’inserimento del BIPV nel patrimonio costruito in ambito storico. Le attività e i risultati del progetto verranno veicolati attraverso le piattaforme digitali, illustrate nel corso dell’evento.
Mentre SUPSI (capofila svizzero) si è focalizzato sull’evoluzione della tecnologia fotovoltaica fino ad arrivare ai sistemi BIPV, le soluzioni tecnologiche di fotovoltaico integrato e alcuni esempi di applicazione del sistema BIPV su edifici esistenti (residenziali e non). Analizzando l’esperienza svizzera nel campo dell’applicazione del fotovoltaico integrato in contesti storici e l’analisi dei documenti normativi di riferimento in tale campo.
ENERGIE RINNOVABILI IN LOMBARDIA
Negli interventi di Regione Lombardia, è emerso come la sfida del progetto sia la risoluzione del “conflitto” tra tutela del patrimonio (paesaggio, ambiente, biodiversità, patrimonio culturale) e utilizzo di energie rinnovabili e lotta al cambiamento climatico. In Regione Lombardia, la tematica delle energie rinnovabili è presente nelle politiche energetiche regionali e in molti strumenti normativi regionali, si fa riferimento in particolare alle linee guida per l’autorizzazione impianti da Fonti Energetiche Regionali, nel “Programma Energetico Ambientale Regionale” PEAR, al “Documento di azione regionale per l’adattamento al cambiamento climatico”, nel documento strategia regionale di sviluppo sostenibile 2030, al “Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile”.
È significativa la scelta dell’area di studio lombarda del progetto: la provincia di Como, che presenta ambiti di particolare pregio paesaggistico caratterizzati sia dagli aspetti geomorfologici, che dagli aspetti storico-architettonici e monumentali. Il territorio rientra nelle fasce di paesaggio regionali caratterizzate da zone montane e da zone collinari e lacuali. Il lago è l’elemento dominante del paesaggio e quindi vanno tutelate e valorizzate le testimonianze antropiche, come nuclei di antica formazione, borghi, chiese e ville storiche, in quanto elementi fondamentali di connotazione. Il territorio della provincia di Como, inoltre, è caratterizzato da aree di particolare interesse paesaggistico in forza agli articoli 136 e 142 del D.Lgs. 42/04 - “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, come pure monumentali, ed è direttamente interessato da tutele derivanti dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR).
La peculiarità di questi luoghi è determinata, oltre che dalla presenza del lago, da tutti quegli elementi identitari emersi da una forte relazione tra uomo e natura.
Al termine degli interventi in programma, si è tenuta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei comuni con ANCI Lombardia, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, della Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti PPC, del Collegio Provinciale Geometri e Geometri laureati di Milano e del Politecnico di Milano-DASTU. Il momento di discussione ha avuto l’obiettivo di avviare un dialogo tra i diversi attori coinvolti nella tematica del progetto.
Ai rappresentanti degli ordini professionali è stato chiesto quanto fosse diffusa, tra i professionisti, la conoscenza sull’uso delle tecnologie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico integrato, in ambiti tutelati o di pregio e se vi siano specifiche barriere (concrete o percepite) che limitano l’installazione di fotovoltaico o BIPV nei progetti in ambiti storici o tutelati. Compito della Soprintendenza è fornire le indicazioni e le misure da attivare per orientare la produzione, nonché l’attenzione e la sensibilizzazione dei progettisti, affinché l’uso di energie rinnovabili, nel caso il fotovoltaico integrato nell’edificio, possa essere promosso, nel rispetto dei caratteri peculiari dei beni e dei luoghi. Al rappresentante di ANCI è stato chiesto quale sistema di regole e di conoscenze dovrebbe opportunamente possedere l’ente locale per una migliore valutazione dell’inserimento del fotovoltaico integrato negli ambiti storici o tutelati e quale possa essere il ruolo delle commissioni paesaggistiche comunali per promuovere un corretto inserimento e una diffusione del BIPV attenta ai caratteri dei luoghi. Il rappresentante del mondo accademico ha fornito un’opinione su come le università possano utilmente recepire input dall’esterno (esperienze concrete di interventi sul territorio), in modo da fornire una preparazione adeguata e al passo con l’evoluzione tecnologica.
Ricordiamo che il medesimo progetto bandisce anche il “Premio Speciale Architettura Solare in contesti di pregio”, maggiori dettagli nel nostro articolo.