La spesa relativa ai consumi idrici delle famiglie italiane è in aumento del 2,6% rispetto al 2019. Il dato emerge dal dossier a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, finanziato grazie al progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino” del Ministero dello Sviluppo Economico. L’indagine ha interessato le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2020, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone e due ipotesi di consumi annui: A) 192 metri cubi e B) 150 metri cubi. Nella composizione del costo finale sono comprese le voci relative a: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori), componenti di perequazione (UI1, UI2 e UI3) e Iva al 10%.
Dall’analisi emerge che nel 2020 la spesa media per la famiglia tipo individuata, calcolata sul consumo di 192 metri cubi annui, è stata pari a € 448 con una variazione in aumento del 2,6% rispetto all'anno precedente. Nel caso in cui invece la nostra famiglia abbia consumato meno acqua, attestandosi sui 150 metri cubi annui, la spesa per il 2020 sarebbe di € 328 (+2,8% rispetto al 2019) e il risparmio rispetto all'ipotesi A sarebbe di € 120.
Situazione per macroaree: Nord, Centro e Sud
Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le più elevate tariffe applicate al servizio idrico integrato, con una spesa media annua di 614 euro. Rispetto al 2019 le principali variazioni in aumento sono avvenute nell’area centrale (+3,2%), segue l’area settentrionale (+2,4) e quindi quella meridionale (+2,3%). La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise con € 181 ma con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata risulta essere la Toscana (€ 710) dove rispetto all'anno precedente si registra un aumento del 3,2%.
Differenze di costi tra capoluoghi
Evidenti differenze di spesa sono presenti anche all'interno delle stesse regioni. Per esempio, in Sicilia, tra Enna e Catania intercorre una differenza di 509 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Lazio, Toscana, Lombardia, Liguria e Calabria.
Otto dei dieci capoluoghi che si posizionano come più costosi appartengono alla Regione Toscana (Grosseto 813, Siena 813, Livorno 773, Arezzo 770, Pisa 759, Firenze 715, Pistoia 715 e Prato 715), uno al Lazio (Frosinone 845) e uno alla Sicilia (Enna 753): tutti, quindi, nelle aree geografiche centrali e meridionali. I capoluoghi che invece si posizionano tra i dieci più economici sono localizzati per metà nelle aree settentrionali e per l'altra metà in quelle meridionali: il più economico in assoluto è Milano con 156 euro.
Rispetto a tutti i capoluoghi di provincia esaminati, sono state riscontrate variazioni in aumento rispetto al 2019) in 84 di essi; situazioni di sostanziale stabilità in 23 capoluoghi e variazioni in diminuzione in un capoluogo.
IN ALLEGATO: Il report integrale di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato