Ieri il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulle procedure di gara, presentato dal consigliere Massimo Bugani (M5S) e poi emendato in Aula.
Tenuto conto del fatto che “nel Comune di Bologna sono stati assegnati alcuni lavori seguendo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa con il rischio di forzature al massimo ribasso, a volte con una gara aperta e altre volte attraverso una cosiddetta 'procedura negoziata' in cui si invitano alcune imprese selezionate a presentare offerte”, l'ordine del giorno invita il sindaco e la Giunta comunale “a non emettere bandi di gara ad evidenza pubblica con il criterio del massimo ribasso e a non assegnare lavori tramite procedure negoziate che prevedono offerte anomale al ribasso delle imprese selezionate”; inoltre, “a limitare il più possibile il ricorso alle varianti in corso d'opera che si traducono in costi aggiuntivi”, e a “dare centralità alla qualità per migliorare l'efficienza e valorizzare gli aspetti ambientali, sociali e a favore della qualità dell'esecuzione dell'appalto”.
CGIL: "MEGLIO TARDI CHE MAI". “Gli annunci a mezzo stampa dell'Assessore Lepore, sulla scelta della Giunta comunale di riaffrontare il tema degli appalti, consente di invertire la grave tendenza, in atto da troppi anni, di utilizzare gli appalti come leva per ridurre o aggirare i costi del lavoro. Come CGIL non possiamo che dire: era ora”, ha commentato il segretario generale Cgil Cdlm Bologna, Maurizio Lunghi.
Il Comune – ha aggiunto Lunghi - può e deve dare l'esempio, partendo dall'ultimo accordo in materia che è quello del 2005, valutando cosa ha funzionato e cosa no, aprendo un confronto con le forze sociali con l'obiettivo di fermare il fenomeno della competizione al massimo ribasso spesso foriero di intrecci illegali. In questo confronto siamo confortati dalle esperienze positive, in settori dove le intese sui bandi di gara hanno dato garanzie, con clausole sociali precise, come ad esempio nella gara del trasporto pubblico locale, nel settore ferroviario, nelle attività di servizio, nella sosta, nel settore delle costruzioni, etc..
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE. Sul tema degli appalti la Cgil nazionale ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare e avviato una campagna itinerante di raccolta firme che si concluderà ad aprile. La proposta di legge in estrema sintesi propone: la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; la tutela dell'occupazione nei cambi di appalto; la lotta al massimo ribasso; la riduzione del numero delle stazioni appaltanti; il ripristino della clausola sociale; l'applicazione di un contratto di riferimento, quello prevalente nel sito; il ripristino della norma sulla responsabilità solidale.