È istituito presso il Ministero dell'ambiente il Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di euro per l'anno 2016 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018.
È quanto prevede il decreto 21 settembre 2016 del Ministero dell'Ambiente, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.276 del 25 novembre 2016.
Il Fondo e' finalizzato a finanziare i costi per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica mediante rimozione e smaltimento dell'amianto e dei manufatti in cemento-amianto su edifici e strutture pubbliche insistenti nel territorio nazionale, anche mediante copertura dei corrispettivi da porre a base di gara per l'affidamento di tali servizi.
Il decreto 21 settembre 2016 disciplina le modalita' di funzionamento del Fondo ed i criteri di priorita' assegnazione del finanziamento in conto capitale a beneficio di soggetti pubblici.
Procedura di accesso al finanziamento. Possono fare domanda di accesso al Fondo le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con riferimento ad interventi relativi ad edifici pubblici di proprieta' e destinati allo svolgimento dell'attivita' dell'ente.
I soggetti possono presentare una sola domanda di partecipazione in ragione d'anno. La domanda puo' contenere interventi in una o piu' unita' locali comprese nel territorio di competenza.
Salva diversa previsione del bando, le domande dovranno essere trasmesse all'ente erogante esclusivamente in via telematica, secondo le modalita' stabilite dal bando medesimo.
Interventi finanziabili. Puo' essere finanziata con il Fondo esclusivamente la progettazione preliminare e definitiva di interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell'amianto e del cemento-amianto presente in coperture e manufatti di edifici pubblici ubicati nel territorio nazionale, effettuati nel rispetto della normativa ambientale, edilizia e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ai fini del presente decreto, si intendono per progettazione preliminare e definitiva i livelli di progettazione inferiori al progetto esecutivo e comunque necessari alla redazione dello stesso.
Non sono ammessi piu' finanziamenti per uno stesso intervento, anche se richiesti da soggetti diversi.
Non sono ammessi al finanziamento gli incarichi di progettazione gia' conferiti e le spese per rilievi e indagini affidati anteriormente alla data di assegnazione del finanziamento.
L'intervento presentato dovra' essere necessariamente essere corredato da:
a. relazione tecnica asseverata da professionista abilitato in cui devono essere specificati: della destinazione d'uso dei beni o dei siti sede dell'intervento, la localizzazione e la destinazione d'uso dei manufatti contenenti amianto, la tipologia, la quantita' e lo stato di conservazione dei materiali;
b. le modalita' di intervento di bonifica proposto;
c. la stima dei lavori da eseguire con dettaglio dei costi di progettazione soggetti a finanziamento;
d. il cronoprogramma orientativo delle attivita', incluse le fasi progettuali.
Il bando, su base annuale, potra' individuare eventuali ulteriori requisiti e modalita' di partecipazione.
Criteri di priorita'. A seguito della presentazione delle domande, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, a seguito di istruttoria condotta avvalendosi dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, disporra' una graduatoria, su base annuale, delle richieste ammesse al contributo determinata sulla base dei criteri di priorita' di seguito elencati, riferiti agli interventi oggetto di progettazione:
i. interventi relativi ad edifici pubblici collocati all'interno, nei pressi o comunque entro un raggio non superiore a 100 metri da asili, scuole, parchi gioco, strutture di accoglienza socio-assistenziali, ospedali, impianti sportivi;
ii. interventi relativi ad edifici pubblici per i quali esistono segnalazioni da parte di enti di controllo sanitario e/o di tutela ambientale e/o di altri enti e amministrazioni in merito alla presenza di amianto;
iii. interventi relativi ad edifici pubblici per i quali si prevede un progetto cantierabile in 12 mesi dall'erogazione del contributo;
iv. interventi relativi ad edifici pubblici collocati all'interno di un sito di interesse nazionale e/o inseriti nella mappatura dell'amianto ai sensi del decreto ministeriale n. 101 del 18 marzo 2003.
La sussistenza del requisito di cui al punto i. costituisce titolo preferenziale nella valutazione delle richieste.
Sara' considerata, nelle modalita' previste dal bando su base annuale, anche la presenza di attestazioni di friabilita' e di cattivo stato di conservazione del manufatto contenente amianto determinante una condizione di pericolosita' di esposizione degli occupanti ad elementi nocivi per cui si rende necessario un intervento urgente e prioritario, secondo il decreto ministeriale 6 settembre 1994 e decreto ministeriale n. 101 del 18 marzo 2003.
Tali attestazioni dovranno essere supportate da perizia asseverata prodotta da tecnico abilitato ed iscritto ad ordine professionale.
Il bando potra' determinare ulteriori criteri di differenziazione nonche' di priorita', determinandone il relativo punteggio utile ai fini dell'ammissione in graduatoria.
Modalita' di erogazione dei finanziamenti. I finanziamenti del Fondo saranno erogati, su base annuale e fino all'esaurimento delle relative disponibilita', tramite bando del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque, in qualita' di ente erogante.
Il contributo e' erogato con decreto del direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, a seguito dell'inclusione dell'intervento nella graduatoria approvata ed e' vincolato all'impegno del soggetto beneficiario di utilizzarlo esclusivamente per le finalita' per le quali il contributo e' accordato.
La liquidazione del finanziamento e' accordato nelle seguenti modalita':
- il 30% della somma ammessa a finanziamento al momento dell'ammissione;
- il 40% della somma ammessa a finanziamento al momento dell'approvazione del progetto definitivo;
- il 30% della somma ammessa a finanziamento momento della rendicontazione finale delle spese sostenute per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi, nelle modalita' previste dal bando su base annuale.
Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare rimane estraneo a qualsiasi rapporto od obbligazione costituiti fra soggetto beneficiario del contributo e soggetti terzi per forniture di beni, prestazione di servizi, collaborazione e qualsiasi altra prestazione.
Interventi esclusi e spese non ammissibili. Non potranno essere oggetto di finanziamento:
a) la progettazione di interventi di ripristino, realizzazione di manufatti sostitutivi e la loro messa in opera;
b) Spese di acquisto di beni, mezzi e materiali sostitutivi e loro messa in opera;
c) la progettazione di interventi realizzati prima della pubblicazione del bando o prima del ricevimento della comunicazione scritta di concessione del contributo richiesto.
Il bando, su base annuale, potra' individuare ulteriori tipologie di interventi da ritenersi non finanziabili o spese non ammissibili.
Cause di revoca dei finanziamenti. I contributi erogati ai sensi del decreto potranno essere revocati dell'ente erogante:
a) qualora la rendicontazione, anche parziale, delle spese finanziate non sia firmata o risulti assente, carente e/o inesatta;
b) in caso di mancata, incompleta o inesatta dichiarazione dei dati richiesti dall'ente erogante;
c) in caso di reiterata ed ingiustificata tardivita' nell'approvazione dei progetti preliminari e definitivi degli interventi ammessi al finanziamento;
d) qualora il progetto si discosti sostanzialmente dall'originaria previsione o risultino scostamenti significativi in termini di efficacia rispetto agli obiettivi previsti, e di efficienza, con riferimento all'uso delle risorse poste a disposizione;
e) qualora vengano distolte in qualsiasi forma dell'uso previsto le somme e/o i beni materiali o immateriali, la cui realizzazione od acquisizione e' stata oggetto del vantaggio economico.
In caso di revoca, i soggetti beneficiari sono obbligati alla restituzione all'ente erogante del contributo gia' parzialmente o totalmente erogato.
Le somme recuperate vengono rivalutate sulla base dell'indice Istat dei prezzi di consumo per le famiglie di operai e impiegati e maggiorate degli interessi legali. Resta salva ogni altra azione a tutela del Ministero.
Il bando, su base annuale, potra' prevedere ulteriori ipotesi di revoca del finanziamento.
Ispezioni e controlli. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare potra' disporre in qualsiasi momento, avvalendosi dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, delle Aziende sanitarie locali e delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente territorialmente competenti, ispezioni documentali e controlli al fine di verificare lo stato di attuazione degli interventi, la correttezza delle procedure e la conformita' delle dichiarazioni prodotte.