Nell’ultimo articolo – LEGGI TUTTO – ANFIT ha affrontato la pubblicazione ufficiale del Decreto Rilancio convertito in legge e i contenuti economici di uno dei decreti attuativi ad esso correlato, il decreto prezzi.
In questa pubblicazione che riportiamo, invece, l'Associazione approfondisce l’altro aspetto di rilievo contenuto nel documento: la definizione di nuove soglie massime di trasmittanza termica che gli infissi devono rispettare per poter accedere all’Ecobonus.
Il tema è affrontato nella tabella 1 dell’allegato E e per comprenderlo è utile procedere con un confronto in relazione ai due testi di legge che attualmente disciplinano la questione, ovvero il Decreto 26/01/2010 (che stabilisce le trasmittanze di riferimento per l’accesso ai bonus fiscali) e il D.M. Requisiti Minimi 26/06/2015 (che stabilisce, distinguendo tra edifici pubblici e privati, le trasmittanze minime da garantire nell’ambito di interventi edilizi).
Mettendo in paragone il Decreto 2010 con la bozza del Decreto prezzi saltano subito all’occhio due questioni:
- Riduzioni importanti della trasmittanza termica di soglia in relazione alle zone climatiche A e F;
- Leggero aumento della trasmittanza termica di soglia in relazione alla zona climatica B.
Operando nella stessa maniera in relazione al Decreto 2015, le riduzioni sono molto meno marcate, fino ad arrivare alla classe F, per cui il valore stabilito dalla bozza è lo stesso indicato dal Decreto “Minimi”. D’altra parte, è importante evidenziare come questo confronto risulti parzialmente monco, in quanto, mentre nel D.M. 26/06/2015 il campo di applicazione è definito in maniera puntuale (infissi comprensivi di cassonetti), nella bozza del Decreto prezzi non vi sono specifiche che chiariscano questo aspetto.
Detto questo, il confronto tra il D.M. Requisiti Minimi e la bozza del Decreto Prezzi evidenzia un abbassamento dei valori di trasmittanza termica fissati per poter accedere all’Ecobonus, con un sostanziale allineamento a quanto previsto dal D.M. Requisiti Minimi. Tutto ciò escludendo la zona climatica B, per cui questa tendenza si inverte e si assiste a un incomprensibile aumento del valore di soglia fissato dal D.M. 26/06/2015.
La problematicità di tali nuovi limiti non deriverebbe tanto dagli effetti prestazionali previsti per le diverse soglie (soprattutto per gli interventi in Regioni in cui gli effetti del Decreto Minimi erano stati anticipati rispetto alla legislazione nazionale), ma più che altro dalle tempistiche previste per l’effettiva entrata in vigore del nuovo regime: la bozza, infatti, stabilisce che “Le disposizioni di cui al presente decreto, entrano in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”. In questo modo, da una parte non si dà ai produttori il tempo necessario per recepire le nuove indicazioni di legge e, dall’altra, c’è il rischio che le aziende si ritrovino con infissi già realizzati e che non sono più in linea con le disposizioni ministeriali.
ANFIT si è sempre battuta per qualificare il mercato del serramento, con particolare attenzione agli aspetti prestazionali dei prodotti e della posa in opera. La revisione delle soglie non ci trova, quindi, contrari, ma è innegabile che il documento presenti lacune in relazione ad alcune zone climatiche e ai tempi previsti per l’entrata in vigore del testo.
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