Nei giorni scorsi il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, aveva presentato in videoconferenza con le parti sociali del settore edile la proposta di subordinare l'ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi, il Superbonus 110%, all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, al fine della tutela non solo dei lavoratori, ma anche delle imprese che rispettano le regole.
L’intervento “urgente ed improcrastinabile” tiene conto dei gravissimi dati sulle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle forti preoccupazioni esposte anche dalle parti sociali.
Oggi Finco risponde a questa decisione con una lettera indirizzata proprio al ministro Orlando (IN ALLEGATO): “Apprendiamo dalla stampa, in quanto non convocati all’apposito incontro con le Parti Sociali, che Lei vorrebbe procedere con un intervento normativo che subordinerebbe la concessione delle agevolazioni collegate ai bonus nel settore delle costruzioni all’applicazione dei contratti stipulati dalle Parti Sociali “comparativamente più rappresentative”, onde evitare i cosiddetti “contratti pirata”.
I dubbi di Finco sui CCNL doc
Tra i dubbi espressi dalla Federazione:
- L’applicazione di contratti adeguati a prescindere dall’accesso ai benefici fiscali: “Non vi deve essere, a nostro avviso, alcun obbligo di applicare un determinato contratto per accedere a determinati benefici [...] Vanno applicati i contratti adeguati e l’applicazione del CCNL è, e deve rimanere, sempre definita dall’attività prevalente svolta dall’Azienda o dall’Impresa (art. 2070 del Codice Civile)”.
- Circoscrivere il mondo delle costruzioni al solo settore edile: “Dalle attività metalmeccaniche dell’impiantistica, piuttosto che delle costruzioni metalliche, a quelle del restauro e della prefabbricazione (acciaio, cemento, legno) – solo per fare alcuni esempi – è infatti vasto il panorama delle lavorazioni che sono parte delle costruzioni ma non sono edilizia – seppur sviluppando una parte, normalmente minoritaria, della loro operatività in cantiere”.
- "Rimeditare" i privilegi riconosciuti alle Parti Sociali maggiormente rappresentative in quanto “i criteri della maggiore rappresentatività, oltre a essere difficilmente verificabili nella sostanza, sono storicamente superati: è certamente più efficace avere un CCNL che risponda realmente ai bisogni dei diversi settori (anche a livello di contrattazione decentrata) piuttosto che supportare contenitori omnicomprensivi lontani dalle realtà aziendali”.
In ultimo la richiesta presentata da Finco nella lettera inviata al ministro Orlando ha lo scopo concreto di richiedere con urgenza un incontro ristretto alla luce delle criticità sopra espresse, e, in ogni caso, di “non proseguire sulla strada della contrattazione imposta a livello statale”.
IN ALLEGATO: Lettera Finco al Ministro Orlando 9/2/2022 su CCNL