Fisco

Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche: chiarimenti dal Fisco

Con l’entrata in vigore del decreto “Salva Conti” anche per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche non è più possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Inascoltato l'appello delle associazioni del settore

martedì 30 luglio 2024 - Alessandro Giraudi

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“La detrazione del 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (articolo 119-ter del decreto legge n. 34/2020) è riconosciuta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 con le stesse modalità di pagamento previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (articolo 16-bis del Tuir)”.

Lo ricorda la rivista online dell'Agenzia delle entrate nella risposta del 24 luglio scorso alla seguente domanda di una lettrice: “Ho acquistato un appartamento di nuova costruzione in un condominio. Il costruttore in fase di progetto ha predisposto solamente il vano ascensore. Vorrei sapere se, una volta divenuti proprietari con gli altri condòmini, possiamo usufruire della detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche installando l’ascensore, la durata della detrazione e se è ancora possibile effettuare la cessione del credito”.

Nella risposta FiscoOggi precisa che “L’agevolazione può essere richiesta solo se vengono realizzati, in edifici già esistenti, interventi aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici".

Detrazione ripartita in 10 quote annuali

"Per le spese sostenute a partire dal 2024 la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo (art. 4-bis del decreto legge n. 39/2024) e va calcolata su un ammontare complessivo non superiore a: 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per richiedere l’agevolazione è necessario che gli interventi da realizzare rispondano ai requisiti indicati nel regolamento riportato dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 e il rispetto di questi requisiti deve risultare da apposita asseverazione rilasciata da un tecnico abilitato”.

Stop a cessione del credito e sconto in fattura

La rivista telematica dell'AdE ricorda, infine, che “con l’entrata in vigore del decreto legge n. 39/2024 anche per questa tipologia di interventi non è più possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura”.

Inascoltato l'appello delle associazioni

Ricordiamo che nell'aprile scorso, Anacam, ANIE AssoAscensori, CUNA - Coordinamento Unitario Nazionale Ascensoristi (CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti), e l'associazione FIABA Onlus, in un comunicato stampa, avevano espresso preoccupazione per la revoca della possibilità di cessione del credito e sconto in fattura anche per il bonus barriere architettoniche.

“La visione che considera solo i numeri e il 'deficit', cui peraltro il bonus barriere architettoniche ha contribuito con cifre assolutamente trascurabili, ignora la realtà quotidiana di migliaia di cittadini che devono affrontare barriere architettoniche insormontabili nei loro condomini e nei luoghi pubblici. Il bonus 75%, nato come strumento sociale per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e degli anziani, non dovrebbe essere considerato semplicemente un 'bonus edilizio'”, avevano osservato le associazioni del settore, che avevano chiesto al Governo di “riconsiderare la misura e di continuare a permettere la cessione del credito e lo sconto in fattura per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche: un costo sostenibile per una misura ad altissimo impatto sociale. È cruciale, infatti, preservare i risultati ottenuti finora e creare le condizioni per la prosecuzione di questo percorso, affrontando in modo equilibrato le esigenze di controllo del deficit pubblico e il miglioramento della qualità della vita di cittadini che devono fare i conti con le barriere architettoniche”.

Leggi anche: “Stop a cessione e sconto: i meno abbienti non potranno usufruire del bonus barriere architettoniche

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