Ance sta
definendo i dettagli di una proposta di riforma dei bonus edilizi che verrebbe
inserita all’interno della delega fiscale e che sarà presentata a breve.
Vanessa Pesenti, vicepresidente dell’associazione dei costruttori, ieri
pomeriggio ha guidato la delegazione che ha partecipato alle audizioni sulla
delega fiscale in commissione Finanze alla Camera ha affermato: “l’Ance è già
pronta con un progetto di messa a sistema e rimodulazione dei bonus casa”.
Uno degli
obiettivi dichiarato è quello di garantire il raggiungimento degli obiettivi
fissati dall’Europa nell’ambito della direttiva Case green, ovvero provvedere alla
riqualificazione degli immobili più energivori, con classe energetica più
bassa, e al tempo stesso permettere l’accesso alle agevolazioni a tutti i
contribuenti, compresi quelli a reddito più basso.
Da questo
punto di vista l’Ance intende privilegiare gli interventi di ristrutturazione
di interi edifici in chiave energetica ed antisismica.
È vero che i risparmi energetici più consistenti si ottengono a fronte di lavori pesanti e costosi dove è davvero essenziale la presenza di agevolazioni, per questo lo Stato dovrebbe sostenere questi interventi. Nasce però un problema. Molti di questo condomini sono abitati da persone a reddito basso che rendono impossibili queste operazioni, perché non hanno fondi per farle partire e nemmeno capienza fiscale per sfruttare le detrazioni. Così Ance, per uscire dall’impasse, propone di attivare una “garanzia di piena copertura, da parte dello Stato, dei costi a carico dei soggetti a più bassa capacità reddituale”.
L’altra
questione drammatica è l’esplosione dei costi che, ricordiamo secondo il governo
Draghi, era stata innescata proprio dagli incentivi fiscali come il Superbonus110.
Qui
l’obiettivo secondo l’Ance è quello di rendere sostenibile nel tempo gli
incentivi sulle finanze pubbliche, stanziando annualmente appositi fondi a
copertura degli stessi e prevedendo adeguati meccanismi di controllo dei costi
e dei benefici per l’Erario. Prevedere inoltre un plafond annuale sul quale
modulare la proposta di agevolazioni e monitoraggio praticamente “in tempo
reale” affinché lo Stato eviti che la spesa vada fuori controllo.
Infine secondo Ance la riforma deve “scongiurare qualsiasi ipotesi di esclusione totale dai benefici collegata al reddito del beneficiario” e “sostenere adeguatamente la domanda di abitazioni nuove o incisivamente ristrutturate in chiave energetica, che oggi invece sconta una tassazione molto più elevata di quella che si rivolge al mercato dell’usato”.