“Per quanto concerne le attività di controllo preventivo relative alle comunicazioni di cessione di crediti da bonus edilizi, trasmesse mediante la piattaforma telematica gestita dall’Agenzia delle entrate (l’utilizzo in compensazione del credito da parte del cessionario è subordinata al buon esito di tale comunicazione), si evidenzia che nel biennio 2022-2023, i dati più recenti mostrano che sono state definitivamente respinte comunicazioni di cessione di crediti per un importo complessivo pari a circa 4,5 miliardi di euro, di cui euro 2,4 miliardi nel 2023”.
I dati sono contenuti nel “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva” allegato alla Nadef 2023 - Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2023.
Debito, i bonus edilizi aumentano il fabbisogno pubblico
Ricordiamo che nella Nadef 2023 si osserva che, per quanto riguarda il profilo del debito, i bonus edilizi comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso della legislatura. Ciononostante, la programmazione dei saldi di bilancio e gli sforzi di valorizzazione e successiva parziale privatizzazione di alcuni asset pubblici consentiranno di conseguire un profilo moderatamente discendente del rapporto debito/PIL lungo l’arco temporale della NADEF. Successivamente, il saldo di finanza pubblica conseguito a fine periodo e il venire meno degli effetti negativi sul saldo di cassa dovuti al Superbonus consentiranno di ottenere una discesa molto più rapida del rapporto debito/PIL, con l’obiettivo di tornare ai livelli pre-crisi entro la fine del decennio.
“Dobbiamo scontare, ed è il motivo per cui il debito cala così lievemente, il fatto che abbiamo più di 80 miliardi di debiti fiscali dai bonus edilizi che scenderanno e che dovranno essere onorati nei prossimi 4 anni. In assenza di questi il nostro debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno, esattamente come richiesto dagli altri Paesi europei”, ha dichiarato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. “Gli effetti negativi del superbonus sui conti pubblici comporteranno sacrifici su altre fonti di spesa”, ha aggiunto. “Per l’anno in corso, per l’effetto del superbonus abbiamo dovuto incrementare l’indebitamento dal 4,3% - che avremmo abbondantemente realizzato mantenendolo sotto l’obiettivo in Europa che era al 4,5% - fino a 5,3%. Per l’anno 2024 abbiamo previsto un indebitamento del 4,3% sul Pil che ci permetterà di confermare la decontribuzione già decisa l’anno scorso, di confermare e di potenziare gli interventi a favore della famiglia e di avviare l’applicazione della delega fiscale con il primo scaglione del 23%”, ha spiegato Giorgetti.