“Le indicazioni dei principali gruppi bancari”, come Intesa Sanpaolo e Unicredit, “circa un imminente stop all’acquisto dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi confermano le nostre preoccupazioni sulle continue modifiche normative che hanno introdotto forti limitazioni ai soggetti autorizzati ad acquisire i crediti”. Così la CNA in una nota.
“Ribadiamo”, prosegue la Confederazione, “che l’efficacia degli strumenti di incentivazione è strettamente connessa alla stabilità nel tempo e alla chiarezza delle misure. Dopo la paralisi provocata dal decreto antifrodi, le modifiche alla norma che consentono fino a tre cessioni dei crediti a intermediari autorizzati non sono state efficaci per far ripartire il mercato dei crediti d’imposta. L’impossibilità per le banche di effettuare una ulteriore cessione dei crediti a soggetti interessati ad utilizzarli, espone le micro e piccole imprese che hanno effettuato lo sconto in fattura ai propri clienti a gravissimi rischi di liquidità. L’estensione fino a quattro cessioni prevista nel decreto energia in fase di conversione va nella giusta direzione per riattivare il mercato”.
La CNA sottolinea che “le imprese sono chiamate a svolgere il ruolo improprio di intermediario che anticipa ai committenti dei lavori i benefici degli incentivi riconosciuti dallo Stato. Da settimane sollecitiamo il Governo a intervenire per riattivare il mercato dei crediti d’imposta per superare i limiti e le rigidità del sistema bancario e di Poste Italiane e permettere ai bonus edilizi di sostenere una componente molto rilevante della domanda interna e concorre a raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico”, conclude la CNA.