Spunta l’ipotesi di un “bollino anti-truffa” per ostacolare le frodi sui bonus edilizi: un codice identificativo che permetterebbe di risalire al primo titolare del credito e alla relativa documentazione, “tracciando” le operazioni di cessione del credito. Queste ultime dovrebbero tornare possibili fino a un massimo di tre, e soltanto nei confronti di soggetti – banche o intermediari finanziari – vigilati dalla Banca d’Italia.
Sono queste le ipotesi su cui sta ragionando il governo in queste ore, alla ricerca di un “correttivo” al decreto Sostegni ter che permetta di andare incontro alle richieste del settore edilizio senza però allentare le maglie dei controlli sui crediti fiscali, dopo la scoperta di frodi per diversi miliardi. Un problema serio anche per le banche che fino ad ora hanno accettato le cessioni, come Poste Italiane e Cdp, che ora rischiano gravi perdite di bilancio a causa dei miliardi di crediti confiscati.
L’intervento correttivo dovrebbe essere introdotto come emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in discussione, o nello stesso “Sostegni ter” che dovrà essere convertito in legge entro fine marzo.
La questione, intanto, agita la maggioranza di governo, specialmente dopo le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che intervistato dal Corriere della Sera ha detto che il Superbonus sta “drogando” l’edilizia:
In legge di Bilancio il governo aveva cercato di limitarlo, poi il Parlamento ha deciso di allargare le maglie, anche troppo. Ora costerà moltissimo. Stiamo mettendo un sacco di soldi sull’edilizia che, per carità, può aver avuto senso sostenere nella fase più dura della pandemia e di certo contribuisce chiaramente alla crescita. Ma ora droghiamo un settore in cui l’offerta di imprese e manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione.
Dure le reazioni del Movimento 5 Stelle, che accusa la Lega di voler “affossare” il provvedimento. Secondo l’ex titolare del MiSE Stefano Patuanelli, attualmente Ministro dell’Agricoltura, il problema non è il Superbonus, perché la maggior parte delle frodi si sarebbero registrate nell’ambito del Bonus Facciate. L’ex sottosegretario Riccardo Fraccaro – uno dei “padri” del Superbonus – ha accusato Draghi di aver detto “una grande bugia” a proposito delle frodi.