Il disegno di legge di bilancio 2019 proroga le detrazioni per ristrutturazioni, mobili, risparmio energetico e cura del verde. L’intervento, che destina risorse per 482 milioni di euro annui nel triennio 2019-2021, incentiva la domanda che riguarda 625 mila imprese attive con 2,2 milioni di addetti. Di queste 508.696 sono dell’Edilizia e installazione impianti, a cui si aggiungono 18.615 dei Mobili, 15.958 della Cura e manutenzione del paesaggio e 82.048 imprese della filiera dell’edilizia, operanti nei settori del vetro, ceramica, cemento e prodotti metallo. Questi settori interessati dalle detrazioni sono ad alta vocazione artigianale, comprendendo 440.623 imprese artigiane, le quali rappresentano il 70,5% del totale. Il perimetro interessato si amplierebbe ulteriormente considerando anche i professionisti e il settore immobiliare.
L’analisi del sistema delle detrazioni fiscali per il sistema casa è stato oggetto ieri della diretta web di “Impresa diretta” di Confartigianato centrata sul monitoraggio per le detrazioni del 50% e le agevolazioni per gli interventi sulla casa, che ha interessato 40 Associazioni, con 130 collegamenti e la partecipazione di oltre 600 persone.
In chiave congiunturale la ripresa nel settore delle Costruzioni – arrivata in ritardo rispetto agli altri comparti – appare più debole rispetto alla media europea. La produzione nelle Costruzioni nel terzo trimestre 2018 segna una crescita dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,3% su base tendenziale, un ritmo inferiore alla media dell’Eurozona (+3,5%); in serie storica il livello dell’attività nell’edilizia rimane ancora lontana dai livelli pre crisi.
Gli incentivi fiscali hanno accompagnato una profonda trasformazione nell’attività delle Costruzioni che nell’arco degli ultimi dieci anni ha visto salire di 16 punti la quota di produzione relativa alla manutenzione. Nel 2017 i due terzi (74,0%) del valore della produzione nel mercato delle costruzioni si riferiscono alla manutenzione ordinaria e straordinaria, pari a 123,7 miliardi di euro su un totale di 167,1 miliardi.
I lavori di recupero edilizio e di riqualificazione energetica attivati con gli incentivi fiscali nel 2018 sono stimati pari a 28,6 miliardi di euro, pari al 39,4% degli investimenti totali in rinnovo; in 10 anni tale quota raddoppio (era del 18,3% nel 2008).
Gli investimenti supportati dagli incentivi fiscali hanno effetti rilevanti sull’occupazione che per il 2018 si stimano pari a 427 mila occupati, di cui 284 mila diretti, a cui si sommano 142 mila occupati dell’indotto. Tra il 2011 e 2018 gli investimenti incentivati sottendono una domanda di lavoro di 378 mila occupati medi per anno.
L’intensità di utilizzo delle agevolazioni fiscali per la casa mostra una ampia differenziazione sul territorio. L’importo delle detrazioni riportate nelle dichiarazioni fiscali, in rapporto al reddito complessivo, è più elevato nella Provincia Autonoma di Trento con l’1,52% del reddito, seguita da Valle d’Aosta con1,20%, P.A. di Bolzano con l’1,19%, dalla Liguria con l’1,05% e dall’Emilia Romagna con l’1,00%. All’opposto quote più basse nelle regioni del Mezzogiorno (0,07% medio della ripartizione e in particolare in Sicilia, Campania e Calabria (0,06%).