Rete Irene ha scritto ieri una lettera aperta al premier Conte e al ministro dei beni culturali Franceschini “in riferimento alla dichiarazione avventata fatta dal Ministro Franceschini avente oggetto il 'bonus facciate' ed alla conseguente detrazione fiscale del 90%”.
“E vi scriviamo per chiederVi se avete pensato a quelle che da 24 ore sono le conseguenze in ricaduta su tutta la filiera del settore edile, industriale e dei professionisti che da anni opera in questo importante comparto dell’economia nazionale.
Proviamo ad andare per gradi.
Ci sono voluti più di 10 anni per mettere a punto un Decreto Ministeriale (26 giugno 2015) che è ritenuto il “testo unico” per le nuove costruzioni e per gli interventi di manutenzione sul patrimonio esistente, indicando nelle varie tabelle i requisiti minimi, di carattere energetico, cui devono rispondere i nuovi edifici e quelli in ristrutturazione (anche della sola facciata).
Ci sono voluti più di tre anni perché l’Agenzia delle Entrate regolamentasse i Bonus (eco e sisma) nella loro possibilità di cessione. il tutto nello spirito di rendere le nostre abitazioni meno energivore (quindi meno inquinanti – ecobonus) e più sicure (sisma bonus).
Di fatto allo stato attuale, in base a questa legislazione, se faccio un intervento sulla facciata di un edificio esistente sono obbligato (salvo alcune deroghe ed esclusioni che per altro incidono poco) a mettere a norma energetica l’involucro edile e, nel caso fosse richiesto, di migliorare la sua prestazione antisismica.
Quindi in base a questo decreto ministeriale ed ai bonus relativi non posso intervenire a “capocchia” sulle facciate, ma devo studiarne l’efficienza energetica e sismica e porvi rimedio.
Le imprese del settore in questi anni si sono attrezzate per essere pronte tecnicamente ad affrontare questo mercato assumendo tecnici ed aggiornando i propri lavoratori alle applicazioni di tecniche volte al miglioramento energetico e sismico, investendo e scommettendo sul Paese Italia.
La risposta della Politica qual è?
In una notte (confusa) viene partorita una nuova idea: il “bonus facciate” con detrazione al 90%!
Ci permettiamo di porre alla Vostra attenzione alcune semplici domande a cui ovviamente sarete in grado di dare una pronta risposta dato il Vostro importante ruolo nella guida del Paese Italia:
- Avete pensato a quale reazione avrebbe suscitato la Vostra dichiarazione frettolosa?
o Ad esempio alla domanda di un condominio che chiede di spostare i termini di pagamento delle opere in corso nell’anno 2020 per ottenere il beneficio fiscale del 90% cosa rispondiamo?
o Ad un condominio che chiede di avere delucidazioni sulla tipologia di intervento tecnico da dover adottare, ovvero se “dobbiamo fare risparmio energetico o possiamo abbellire la nostra facciata ed avere il 90% di detrazione” cosa rispondiamo?
o Ad un professionista progettista che deve capire quale intervento è corretto progettare, ad un amministratore di Condominio che deve sapere quale è la giusta delibera da adottare, ad un condomino che deve sapere quale è la giusta decisione da assumere, pena la loro personale responsabilità, cosa rispondiamo?
- Avete pensato alle cause che si sarebbero ricondotte sul mercato e sulla filiera a valle della Vostra dichiarazione, quali ad esempio:
o La completa destabilizzazione delle trattative in essere (avete in mente quante telefonate e mail sono giunte e stanno giungendo nelle ultime 24 ore?)
o Il pericolo concreto dello slittamento dei tempi di delibera e di partenza dei cantieri dato che i condomini a fronte del nuovo “bonus facciate” pensano che sia più interessante attendere e non prendere decisioni. (già ad oggi sono numerose le delibere assembleari che sono state disattese e che sono state procrastinate)
o Il danno economico presumibile a carico delle imprese e degli operatori di filiera, lo avete pensato ed avete un’idea del suo valore assoluto?
Ill.mo Presidente Conte, Ministro Franceschini, ritenendo che quanto da Voi fatto sia in ottica di buona fede ed in ottica di generare nuove ed importanti opportunità per lo sviluppo economico del Paese Italia, certi di averVi fatto comprendere le enormi difficoltà in cui avete posto tutta una filiera di settore, Vi chiediamo di porre chiarezza immediatamente e di dare delle risposte efficaci con l’urgenza del caso, anche con una decretazione urgente, per consentire al mercato di cui facciamo parte di non dover subire ulteriori danni ed ulteriori problemi a cui onestamente non siamo in grado di fare fronte.
Consentendo a tutta la filiera di poter operare con la dovuta e doverosa serenità che tutti gli operatori economici di questo Paese meritano di avere, soprattutto date le condizioni avverse in cui comunque operiamo a prescindere dai continui proclami che la politica ci ha abitato a subire.
Certi che vorrete prendere in seria considerazione questa lettera aperta resto in attesa di Vostre urgenti comunicazioni.”
RETE IREnE
Presidente
Manuel Castoldi
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