“Nei prossimi giorni vareremo un provvedimento di semplificazione del reclutamento di figure tecniche, anche attraverso l’ausilio delle piattaforme fornite dagli Ordini. Appronteremo un portale nel quale confluiranno i curricula dei tecnici italiani, in modo da consentire alla PA di scegliere i migliori. Prevediamo contratti a termine di 3+2 anni con remunerazione all’altezza dei valori di mercato”.
Lo ha detto il Ministro della PA Renato Brunetta nel suo discorso di saluti al 65° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, iniziato ieri a Parma presso l’Auditorium Paganini e che proseguirà fino a sabato prossimo.
“Gli ingegneri italiani iscritti sono 243mila. Se potessi vi vorrei tutti nella Pubblica Amministrazione!”, ha esordito Brunetta. “Dopo anni di desertificazione della PA – ha poi aggiunto il ministro – sarei felice che all’interno delle nostre amministrazioni ci fosse gente come voi ingegneri, capace di fare, di costruire. Oggi abbiamo un’occasione irripetibile: il PNRR. Per la prima volta l’Europa ha la capacità di fare debito comune. Per gestire i circa 235 miliardi di euro disponibili è necessario dotarsi di capitale umano, di figure professionali in grado di gestire i numerosi progetti. Solo così potremo restituire un’Italia davvero cambiata”.
INARSIND: NO AL MODELLO “LINKEDIN” SE ESCLUDE I LIBERI PROFESSIONISTI. Riceviamo e riportiamo il seguente comunicato di Inarsind: “La Pubblica Amministrazione va rinnovata, soprattutto in vista dell’attuazione dei progetti del Recovery Plan. Un disegno ambizioso e fondamentale, di cui noi Liberi Professionisti ci auguriamo di poterne far parte.
Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, punta tutto sul modello “LinkedIn”, un “reclutamento mirato” di tecnici che dovranno coadiuvare le amministrazioni nell’attuazione di circa 200 progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Un portale realizzato in collaborazione con gli Ordini Professionali da cui attingere i curricula di tutti i “migliori” professionisti nazionali, scelti – si apprende da indiscrezioni - anche attraverso meccanismi di intelligenza artificiale.
Non se ne conoscono ancora i dettagli, ma riteniamo di dover far sentire la Nostra voce.
Ci preme sottolineare che anche noi Liberi Professionisti siamo tra gli “operatori economici” - stremati dalla pandemia, seguita a un decennio di crisi economica del settore - su cui il Paese deve far leva per la ripartenza e non dobbiamo essere esclusi dal reclutamento, qualunque sia la forma in cui avvenga.
Vogliamo essere protagonisti del cambiamento nella Pubblica Amministrazione italiana e non gli esclusi della rivoluzione. Esortiamo pertanto i Consigli Nazionali e gli Ordini Provinciali alla prudenza. Prendere parte all’iniziativa è importante, ma l’adesione non può prescindere dall’avere la necessaria garanzia che l’esito non sia poi l’esclusione dei Liberi Professionisti dal mercato dei servizi tecnici. La Nostra esclusione rappresenterebbe un’evidente discriminazione verso una significativa componente del mercato dei servizi, evidenziando anche un inevitabile conflitto di interessi.
Rivolgiamo infine un invito alle Casse di Previdenza privatizzate - che pure hanno contribuito al sostegno delle professioni in questo periodo dettato dalla pandemia da COVID-19 - affinché non escludano i Liberi Professionisti dalle attività del Pnrr perché ciò limiterebbe anche i loro introiti, finalizzati alla copertura pensionistica delle future generazioni”.
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