Parte a Roma la sperimentazione del sigillante per asfalto, materiale che protegge il manto stradale e ne ripristina le corrette prestazioni. Avendo valutato le tecnologie impiegate a livello internazionale nel settore, l'Assessorato alle Infrastrutture ha scelto il materiale e ha selezionato alcune strade della città, dove sperimentare la possibilità di interrompere – grazie al nuovo prodotto – il processo di disgregazione dell’asfalto, per poi gestire le risorse disponibili secondo priorità stabilite per il medio e lungo termine.
Il materiale che verrà usato è tecnicamente descrivibile come un’emulsione cationica colloidale, legante e sigillante, a base di Gilsonite e diluibile con acqua. La Gilsonite, dal nome di Samuel Gilson che ne è stato il promotore a partire dal 1886, è un asfalto che si trova in natura sotto forma di minerale estraibile. Opportunamente miscelato con altre sostanze rimane stabile sotto forma liquida per essere applicato, in diluizione acquosa, come preservante del manto stradale e dei pavimenti aeroportuali.
I lavori sono diretti e svolti da un gruppo romano formato da specialisti nella gestione logistica, normativa e regolamentare europea di composti chimici impiegati nel comparto aerospaziale e della difesa; e da un applicatore specializzato in opere infrastrutturali nel sud d’Italia, incluse strade e aeroporti.
La sperimentazione a Roma parte da via Galba e da viale Ferdinando Bardelli nel Municipio VIII, per proseguire a via Capraia nel Municipio III. Se i test daranno risultati positivi, il materiale sarà applicato su numerose altre strade della Capitale. Le lavorazioni vengono effettuate di giorno tra il 4 e il 6 giugno, con la riorganizzazione temporanea della circolazione. Le strade vengono poi completamente riaperte nell’arco di circa quattro ore: il tempo necessario all’asciugatura del composto.
E’ una tecnologia già largamente diffusa negli Usa (paese tra i più avanzati in questo settore) per la manutenzione di strade e aeroporti, così come in altri aeroporti del mondo.