Il nuovo Codice degli Appalti pubblici, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 marzo, intende incentivare l'uso di "strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione elettronica e informativa per l'edilizia e le infrastrutture".
Novità in proposito sono in arrivo dall'Uni, il cui gruppo di lavoro "Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in edilizia" sta elaborando un corpus normativo in grado di fornire criteri applicativi di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse, sulla scia del modello BIM (Building Information Modelling), un tema molto dibattuto e trattato a livello europeo dal comitato CEN/TC 442 e a livello internazionale dall'ISO/TC 59/SC 13.
“Oltre alla norma UNI 11337 ("Edilizia e opere di ingegneria civile - Criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse - Identificazione, descrizione e interoperabilità"), pubblicata nel 2009, e alla UNI/TS 11337-3 sui modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica, pubblicata meno di un anno fa, il lavoro sta ora proseguendo più speditamente – spiega l'Uni - con l'elaborazione delle altre quattro parti di cui dovrebbe comporsi la specifica tecnica. Parti che dovrebbero fornire le indicazioni necessarie a tutti gli operatori della filiera per adottare concretamente il modello BIM. Le parti 1, 4 e 5 dovrebbero vedere la luce entro l'estate, mentre per la parte 2 si prevedono tempi leggermente più lunghi. Ad ogni modo entro la fine dell'anno il quadro dovrebbe essere completato”.