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Buzzi Unicem acquisisce Cementi Zillo

Il primo gruppo italiano del settore cemento, secondo produttore in Italia dopo Italcementi Heidelberg, ha sottoscritto un accordo obbligatorio per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Cementizillo Spa

martedì 20 giugno 2017 - Redazione Build News

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Venerdì scorso Buzzi Unicem SpA ha sottoscritto un accordo obbligatorio per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Cementizillo SpA.

L’accordo, spiega una nota, “è stato sottoscritto da Alvise Gino Zillo M. X., quale amministratore unico del socio di maggioranza Giovanni Zillo M.X. & C. Srl, che detiene il 52,1% del capitale sociale. Nell’ambito di tale accordo, in data odierna Buzzi Unicem ha altresì provveduto ad acquistare il 47,9% del capitale sociale di Cementizillo SpA, direttamente dai soci di minoranza; l’acquisto del restante 52,1% è previsto nei primi giorni di luglio (closing) in esito alla sistemazione preventiva di alcuni beni “non core”, esclusi dal perimetro di interesse per Buzzi Unicem.

Zillo è un primario gruppo industriale, fondato nel 1882 ed attivo nel settore cemento e calcestruzzo preconfezionato nel Nord-Est d’Italia. Esso opera con due stabilimenti a ciclo completo (Fanna in provincia di Pordenone e Monselice in provincia di Padova) e circa 40 centrali di betonaggio. Nel 2016 le vendite di cemento e clinker realizzate dal gruppo Zillo sono state pari a circa 1,1 milioni di tonnellate e quelle di calcestruzzo preconfezionato circa 440.000 metri cubi.

Il gruppo Zillo ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di 90 milioni di euro, un margine operativo lordo (EBITDA) pari a 10 milioni (dei quali 5 milioni non ricorrenti), un risultato operativo (EBIT) negativo per 4,0 milioni ed una perdita dell’esercizio di 6,0 milioni. Al 31 dicembre 2016 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 46 milioni di euro.

Il corrispettivo convenuto per l’acquisto prevede una parte fissa, pari a 60 milioni di euro oltre a n. 450.000 azioni ordinarie Buzzi Unicem già in portafoglio, ed una parte variabile che potrà risultare da un minimo di 0 (zero) ad un massimo di 21 milioni, in funzione dell’andamento del prezzo medio del cemento realizzato da Buzzi Unicem in Italia negli esercizi dal 2017 al 2020. La parte variabile è aleatoria ed è a favore del solo azionista di maggioranza. L’acquisizione è assistita da usuali garanzie per operazioni simili, rilasciate, per il 100%, dall’azionista di maggioranza.

Il pagamento dei soci di minoranza è stato effettuato in data odierna per 22,6 milioni. Il pagamento del 52,1% avverrà per 19 milioni al closing contestualmente al trasferimento delle 450.000 azioni proprie ordinarie Buzzi Unicem; per 3.4 milioni a 120 giorni dal closing, tenuto conto di un aggiustamento relativo alle modifiche del capitale circolante e della posizione finanziaria netta intervenute fra il 31 dicembre 2016 ed il closing; per 7,5 milioni ad un anno dal closing ed, infine, per ulteriori 7,5 milioni a tre anni dal closing. Gli impegni già sostenuti e quelli previsti per il completamento dell’operazione saranno finanziati con utilizzo di disponibilità liquide e/o linee di credito già in essere ed immediatamente utilizzabili.

Attraverso l’acquisizione del gruppo Zillo, Buzzi Unicem, oltre a rafforzare la propria presenza e quota di mercato nazionale, intende contribuire alla razionalizzazione ed al consolidamento del settore cemento in Italia, che ad oggi soffre di una significativa eccedenza di capacità produttiva a fronte di volumi di vendita stabilmente ridotti. L’operazione avrà altresì, a parità di fattori determinanti, un impatto positivo sulla redditività di Buzzi Unicem. Infine sono previste alcune sinergie derivanti da economie di scala e dall’integrazione delle principali funzioni aziendali, che contribuiranno anch’esse al miglioramento dei risultati operativi riferiti al mercato Italia”.

CAUTO OTTIMISMO DEI SINDACATI. "Immediatamente abbiamo inoltrato una richiesta d'incontro urgente per capire le conseguenze di questa acquisizione, in particolare sul futuro dei lavoratori”, scrivono in una nota le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. “L'azienda ha subito risposto con una convocazione per il 26 giugno, data che avevamo già in agenda per affrontare la contrattazione e che ora dedicheremo prioritariamente a questo importante avvenimento. Da questo passaggio, che rientra nei processi di aggregazione del settore che valutiamo positivamente, anche dal punto di vista delle relazioni sindacali, ci aspettiamo un rafforzamento della strategia aziendale di riposizionamento e rilancio di questo gruppo italiano nel settore. Nell'incontro del 26 - concludono i sindacati - chiederemo la difesa dei posti di lavoro attraverso un piano industriale che preveda investimenti".

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