Ieri Buzzi Unicem ha presentato a Sacci SpA un’offerta vincolante per l’acquisizione del ramo d’azienda costituito dalle attività cemento e calcestruzzo preconfezionato, nell’ambito del piano concordatario di Sacci stessa.
Sacci è uno tra i principali operatori del settore cemento in Italia, attivo nelle regioni centrali e settentrionali del paese, con una quota del mercato domestico stimata in circa il 6% ed una buona integrazione verticale nel settore del calcestruzzo preconfezionato.
L’offerta prevede l’acquisto di 5 stabilimenti per la produzione di cemento (Cagnano Amiterno, Castelraimondo, Tavernola Bergamasca, Greve in Chianti e Livorno), oltre a tre terminali attualmente inattivi (Manfredonia, Ravenna e Vasto) ed a 27 impianti per la produzione di calcestruzzo preconfezionato, principalmente siti nelle regioni centrali del Paese.
L’offerta sarà valida e vincolante fino al 31 marzo 2016 a condizione che Sacci la utilizzi, entro il 21 settembre 2015, quale parte integrante della propria domanda di concordato al Tribunale di Roma. In caso di accettazione dell’offerta da parte di Sacci e di omologazione della procedura concordataria, l’esecuzione del contratto sarà comunque sospensivamente condizionata all’approvazione dell’operazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’offerta prevede il pagamento da parte di Buzzi Unicem di un prezzo provvisorio di 74 milioni di euro, finanziato con disponibilità liquide e/o di linee di credito già in essere. Tale prezzo è suscettibile di aggiustamenti in funzione dei debiti e crediti afferenti il ramo d’azienda alla data di trasferimento. Al suddetto impegno è previsto che si aggiunga un ulteriore esborso variabile in funzione di determinati eventi futuri, tra i quali, in primis, il margine operativo lordo (Ebitda) realizzato in Italia nell’arco dei prossimi quattro esercizi. Detta parte variabile del prezzo non potrà essere, in ogni caso, inferiore a 25 milioni di euro.
Attraverso questa seconda offerta rivolta a Sacci, Buzzi Unicem riafferma l’intenzione di svolgere un ruolo attivo nel processo di consolidamento del settore in Italia, ottenere sinergie produttive e commerciali, attraverso economie di scala e razionalizzazioni industriali, e quindi migliorare il proprio posizionamento competitivo e le prospettive di redditività, guardando con ottimismo ad un graduale recupero degli investimenti in costruzioni nel paese.