La Giunta regionale della Calabria ha ieri approvato, su proposta dell'Assessore all'Ambiente, Antonella Rizzo, la proposizione di ricorso alla Corte Costituzionale nei confronti del Decreto Legislativo 16 giugno 2017, n. 104, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati soggetti pubblici e privati, in cui sono state apportate delle modifiche sostanziali sia all'attuale disciplina dei procedimenti di verifica di assoggettabilità a VIA, sia a quelli di Valutazione Impatto Ambientale, avviati dal 16 maggio 2017.
Secondo la Giunta regionale calabrese “da una disamina del Decreto in esame, si percepisce una violazione del principio di leale collaborazione tra Regioni e Stato, con un'evidente restrizione imposta dal Governo nei confronti delle Regioni, su materie, anche, di loro competenza. In particolare, le Regioni avevano espresso una posizione decisamente divergente rispetto al contenuto del suddetto Decreto, considerato che parte della tematica da esso disciplinata rientra nell'ambito di materie oggetto di potestà legislativa regionale, così come sancito dalla Costituzione”.
Dunque, la Giunta della Regione Calabria propone ricorso alla Corte Costituzionale “in quanto ritiene il decreto in questione costituzionalmente illegittimo, nella parte in cui non prevede un adeguato coinvolgimento delle Regioni, incidendo così in maniera evidente sulla pianificazione regionale e condizionando nell'individuazione delle scelte da adottare e dei connessi obiettivi da perseguire”.
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