Per i mutui a tasso variabile gli spread applicati dalle banche sono calati del 28%, mentre per quelli a tasso fisso la flessione degli spread è stata del 22%. Effetto del quantitative easing (Qe) annunciato il 22 gennaio scorso dal presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.
Lo hanno rilevato Crif e MutuiSupermarket nell'ultima Bussola relativa al 1° trimestre 2015, che viene presentata oggi.
PAROLA D'ORDINE CAUTELA. Secondo l'indagine “appaiono praticamente certi nuovi ulteriori tagli ai prezzi dei mutui nell'immediato futuro”. Tuttavia, la parola d'ordine è ancora “cautela”: se a inizio 2010 l'importo medio richiesto era di poco superiore ai 140mila euro, nel primo trimestre 2015, questo è infatti risultato pari a 124.291 euro, in ulteriore contrazione dello 0,5% rispetto all'importo del quarto trimestre 2014. Come dire: ritorna l'interesse sul mercato, con la domanda di nuovi mutui che segna un +38% nel primo trimestre 2015, ma i consumatori rimangono ancora prudenti.
NEL 2014 SOLO IL 10,9% DELLE ISTRUTTORIE PRESENTATE SI RIFERISCE ALLA ROTTAMAZIONE DI VECCHI MUTUI. La componente di surroga e sostituzione spiega circa il 30% delle richieste di mutuo raccolte sul canale online. Nella realtà, però, a livello di intero 2014 solo il 10,9% delle istruttorie formalmente presentate agli istituti si riferisce alla rottamazione di vecchi mutui, e nel 58% dei casi si opta per il tasso fisso.
PREZZI CASE IN CALO DEL 2% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2014. L'ultima Bussola Crif-MutuiSupermarket ha registrato anche una flessione del 2% su base annua dei prezzi delle abitazioni rispetto al primo trimestre 2014.