Calano i reati del ciclo illegale del cemento. Gli illeciti contestati nell’ultimo anno sono stati 4.426, in media più di 12 al giorno, con una flessione del 10% circa rispetto al 2015. Nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa se ne sono stati contati 1831, circa il 41% sul totale nazionale.
Il dato è contenuto nel volume di Legambiente “Ecomafia 2017, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, edito da Edizioni Ambiente con il sostegno di Cobat e Novamont, e presentato oggi a Roma alla Camera dei Deputati.
CEMENTIFICAZIONE FUORI LEGGE. Anche nel 2016 il cemento selvaggio la fa da padrone. Secondo le stime del Cresme, gli immobili fuori legge costruiti sarebbero ben 17mila.
LEGGE SUGLI ECOREATI. A fronte di 1.215 controlli, nel 2016 la legge 68/2015 ha consentito di sanzionare 574 ecoreati, più di uno e mezzo al giorno, denunciare 971 persone e 43 aziende, sequestrare 133 beni per un valore di circa 15 milioni di euro con l’emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare. Sul totale, 173 ecoreati hanno riguardato specificamente i nuovi delitti (pari al 30% del totale) mentre sono 401 (pari al restante 70%) i casi di applicazione del meccanismo di estinzione dei reati contravvenzionali minori (secondo quanto previsto dalla parte Sesta bis del Dlgs 152/2006). In particolare, sono 143 i casi di inquinamento ambientale, 13 di disastro ambientale, 6 di impedimento di controllo, 5 i delitti colposi contro l’ambiente, 3 quelli di omessa bonifica e 3 i casi di aggravanti per morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale; la Campania si conferma la prima regione, con 70 ecoreati contestati. Sono 41 i procedimenti giudiziari che nel 2015 si sono conclusi con condanne di primo grado grazie alla nuova legge, mediante patteggiamenti e riqualificazione di reati contestati precedentemente sotto altro titolo.