Le commissioni UNI/CT 021 Ingegneria strutturale e UNI/CT 009 Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato pongono l’attenzione su due progetti, posti in inchiesta pubblica finale, con scadenza 24 gennaio 2022.
Il primo, UNI1608604 “Durabilità delle opere di calcestruzzo e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo - Parte 1: Fenomeni di degrado, loro cause e misure di prevenzione” in considerazione della vita utile di esercizio dell'opera, mette in relazione i requisiti di durabilità delle opere e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo con i fenomeni di degrado del calcestruzzo stesso e delle armature. Le raccomandazioni espresse riguardano le strutture in calcestruzzo normale armato e precompresso e in calcestruzzo a bassa percentuale di armatura o non armato. Sono escluse le opere per le quali esiste una regolamentazione particolare e calcestruzzi non tradizionali come quelli fibrorinforzati. Per ciascun fenomeno si descrivono le principali cause, il relativo grado di aggressività e le azioni di prevenzione, contenimento e mitigazione del rischio associato.
Il secondo, UNI1609874 “Durabilità delle opere di calcestruzzo e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo - Parte 2: Istruzioni per prevenire la reazione alcali-silice” si inserisce nel quadro delle indicazioni trattate dalla UNI 11417-1 per una migliore comprensione dei fenomeni di degrado e per una prevenzione efficace delle azioni aggressive sulle opere di calcestruzzo. Riguarda la reazione, denominata reazione alcalisilice (ASR), che può intervenire tra la silice reattiva presente, talvolta in alcune tipologie di aggregato, e gli alcali contenuti nella soluzione dei pori del calcestruzzo. Per la prevenzione di questo fenomeno e del conseguente degrado delle opere, la norma introduce il concetto di “livello di precauzione”, che il progettista può applicare in funzione delle caratteristiche dell'opera (o di parti di essa) e delle condizioni di esposizione ambientali. Il documento intende ottimizzare la gestione delle risorse di aggregati in accordo con un approccio di sviluppo sostenibile, offrendo soluzioni tecnicamente valide rispetto a quella restrittiva che consisterebbe nell'utilizzo di soli aggregati classificati come non reattivi.