Una sequenza ininterrotta di pesanti segni "meno" - che dura da nove anni - caratterizza la produzione di calcestruzzo preconfezionato, che vede anche per il 2015 una contrazione dei volumi stimata sulla base dei primi 9 mesi dell'anno in -9,3% rispetto al 2014.
Si tratta, spiega Atecap, l'associazione che riunisce da oltre venti anni i produttori italiani di calcestruzzo preconfezionato, di un valore più basso rispetto alla previsione fatta lo scorso anno per il mancato rafforzamento, nell'anno in corso, della lenta risalita dell'economia italiana e l'assenza di risorse concrete per il rilancio del settore delle costruzioni.
PREVISIONE 2016: +1,1%. Diverso è lo scenario futuro: la previsione per la produzione di calcestruzzo preconfezionato per il 2016 è di +1,1%; dunque un rallentamento del calo di produzione che comunque significherebbe l'interruzione del trend negativo registrato ininterrottamente per nove anni.
Tale stima si basa sulla valutazione degli effetti dell'impianto della Legge di Stabilità sul comparto del calcestruzzo preconfezionato.
Anche se l'economia italiana registra cauti segnali e prospettive di crescita, la ripresa ancora non coinvolge pienamente il settore delle costruzioni e dunque il comparto del calcestruzzo preconfezionato. Le prospettive di investimento future – evidenzia il vicepresidente Atecap Andrea Bolondi - sembrano riguardare più il mercato del recupero, della manutenzione e della riqualificazione piuttosto che interessare gli investimenti in nuove abitazioni e le costruzioni non residenziali.