Si è tenuta oggi, presso la Casa del Cinema a Roma, l’Assemblea annuale dei soci di ATECAP (Associazione Tecnica Economica del Calcestruzzo Preconfezionato), con l’obiettivo di discutere del presente e del futuro del calcestruzzo in Italia. Atecap è parte di Federbeton, Federazione rappresentativa della filiera del cemento, del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti ed è l'Associazione di riferimento di un settore che conta in Italia più di 1.000 imprese e quasi 13.000 addetti.
A partire dei dati del Rapporto Atecap 2019, si è sviluppata una riflessione sullo stato di salute del comparto del calcestruzzo, nel contesto della situazione economica italiana e della crisi che da anni ormai investe il settore delle costruzioni. Il contributo dei Proff. Francesco Biasioli (Segretario generale Ermco – Associazione Europea del settore del calcestruzzo preconfezionato) e Luigi Coppola (Presidente ACI IC – American Concrete Institute - Italy Chapter) ha consentito, inoltre, di allargare il dibattito al tema dell’innovazione e al ruolo centrale che l’industria del calcestruzzo ha giocato in termini di investimenti in ricerca.
“L’industria del cemento e del calcestruzzo investe da sempre in innovazione e ricerca, per poter offrire materiali sempre al passo con le esigenze di un’edilizia sicura, durevole e sostenibile e capaci di performance inedite, come la capacità di drenanti, luminescenti, autoriparanti e molto altro – ha affermato Roberto Callieri, Presidente di Federbeton –. Il patrimonio infrastrutturale del nostro Paese ha bisogno di attenzione e investimenti. Noi continuiamo a fare la nostra parte, nella convinzione che infrastrutture efficienti, moderne e sicure siano un presupposto necessario per lo sviluppo economico e sociale di una nazione”.
"Il calcestruzzo è un materiale utile per la vita delle persone ed ha ancora moltissimo da offrire all’industria delle costruzioni. – Ha aggiunto Andrea Bolondi, Presidente di Atecap – Una industria che, però, sta drammaticamente soffrendo. Peso della burocrazia, crisi di efficienza della spesa, difficoltà delle grandi imprese di costruzione, cambi di programma, blocco dei cantieri in corso e mancata programmazione di interventi di manutenzione o di sostituzione edilizia, tutto questo non penalizza solo un’industria che potrebbe far stare l’economia italiana in condizioni senz’altro migliori, analogamente ai principali Paesi europei. Purtroppo il risultato è una condizione generalizzata di incuria e abbandono in cui versano città, infrastrutture, scuole, edifici e spazi verdi del Paese.”
Le stime del Rapporto Atecap 2019
- Produzione di calcestruzzo preconfezionato: la stima per il 2019 è di 26,84 milioni di metri cubi ovvero -3% rispetto ai 27,67 del 2018 (elaborazione Atecap su dati Istat)
- Driver del calcestruzzo (investimenti in nuove abitazioni e costruzioni non residenziali): emerge una stima di crescita tra l’1,3% e il 2,7% (scenario di base) nel 2019 (elaborazione Atecap su dati Ance), in un contesto dove le nuove realizzazioni rappresentano il 25,2% degli investimenti complessivi (dati XXVI Rapporto congiunturale e previsionale Cresme 2018)
Un settore che innova
Le principali cause di questa situazione di crisi vanno ricercate nelle difficoltà del comparto delle costruzioni. Solo per le grandi opere italiane, infatti, sono oltre 21 i miliardi di euro bloccati per cantieri già aperti. Gli investimenti per opere già approvate ma mai partite, negli ultimi tre anni, ammontano a 10 miliardi. Un totale di oltre 30 miliardi di euro bloccati per cantieri fermi o mai partiti. Questo scenario si traduce in posti di lavoro a rischio, incremento del gap infrastrutturale e riduzione complessiva della capacità del nostro Paese di attrarre investimenti ed essere competitivo.
Nonostante il contesto appena descritto, l’industria del calcestruzzo non ha mai smesso di investire in ricerca e innovazione. Oggi, infatti, sono disponibili materiali sempre più efficienti e versatili, in grado di soddisfare le diverse esigenze del mercato. Anche di questo tema si è dibattuto nel corso dell’Assemblea dei soci di Atecap, con approfondimenti su alcune tra le nuove tipologie di calcestruzzo oggi disponibili.
- Drenante: consente il naturale drenaggio delle acque, riducendo il rischio di impermeabilizzazione dei terreni;
- Auto-riparante: grazie ad additivi detti “cristallizzanti" e all'umidità dell'aria è in grado di autorigenerarsi e riparare eventuali fratture, mantenendo inalterate affidabilità e sicurezza;
- Mangia smog: un materiale fortemente innovativo e sostenibile, capace di contribuire al contrasto dell’inquinamento nelle grandi città;
- Rinforzante: utile per intervenire su strutture ammalorate, evitando così l’abbattimento e la ricostruzione e tagliando i tempi di “blocco” delle infrastrutture;
- Fotoluminescente: in grado di catturare l’energia solare e “restituirla” nelle ore notturne, riducendo così i consumi energetici legati all'illuminazione;
- Galleggiante: particolarmente efficace per la realizzazione di impianti eolici off-shore o vere e proprie gallerie galleggianti per collegamenti stradali in mare.
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