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Caldaia, le regole per una corretta manutenzione

Alberto Montanini di Assotermica spiega le regole base per una corretta gestione dell’impianto di riscaldamento al fine di aumentarne la sicurezza e ridurre consumi ed emissioni

lunedì 24 ottobre 2016 - Erika Seghetti

L’arrivo dell’inverno ripropone il tema della manutenzione delle caldaie a gas per il riscaldamento domestico e si moltiplicano le analisi comparative su cosa conviene.
L’ultima in ordine di tempo, curata dall’ Osservatorio di ProntoPro.it segnala che la spesa media nazionale per la revisione e la manutenzione della caldaia, escludendo i costi di verifica dei fumi, è di 65 euro. I prezzi però, variano molto; non solo a seconda delle società a cui ci si affida, ma anche della città in cui si vive.
Come orientarsi nell’ormai vasto panorama di offerte per la manutenzione della caldaia: da quelle tradizionali con il professionista di fiducia a quelle online?

Controllo e manutenzione: non sono la stessa cosa

Alberto Montanini, Direttore Normative e Rapporti Associativi Immergas e Presidente Assotermica (l’associazione nazionale dei produttori di apparecchi ed impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale) sintetizza così i consigli per una corretta gestione dell’impianto di riscaldamento domestico in vista della stagione invernale:

L’obiettivo è chiaro: contenere i consumi, inquinare di meno e vivere in sicurezza. Per raggiungerlo bisogna prima di tutto fare chiarezza tra controlli e manutenzione, in quanto sono due interventi diversi; certamente il prezzo troppo basso promesso da alcune offerte lascia immaginare l’impiego di personale non formato e qualificato e nel caso di guasti è bene chiedere sempre l’impiego di ricambi originali forniti dal costruttore della caldaia.

Più sicurezza e meno consumi

I controlli mirano alla verifica dei gas di combustione e consentono di misurare l’efficienza energetica dell’impianto. Deve preoccuparsi di attivare le verifiche periodiche chi occupa l’appartamento quindi non necessariamente il proprietario dell’immobile. La manutenzione, facendo riferimento ai consigli del costruttore che rispettano regole UE, serve a prevenire malfunzionamenti garantendo una funzionalità ottimale a tutto l’impianto (non solo alla caldaia). La tempistica che regola gli interventi varia da città a città, ma in generale ai controlli emissioni (ogni 2 – 4 anni) si deve abbinare la manutenzione annuale che consente di valutare tutta la funzionalità dell’impianto (ventilazione, ricambio d’aria, micro perdite ecc.) e non solo della caldaia.
Oltre a garantire minori consumi, minore inquinamento e maggiore sicurezza, i programmi di manutenzione e controllo della caldaia evitano all’utente finale di incappare nelle sanzioni previste dai comuni in caso di impianti e apparecchi non in regola (DPR n. 74 in materia di controlli sull'efficienza energetica).

In Italia il parco di caldaie installate è in via di rinnovamento – spiega Alberto Montanini – per rispondere alle nuove norme europee ErP Ecodesign, ma è del tutto evidente che quando la caldaia invecchia aumenta la necessità di procedere a controlli e manutenzione con grande attenzione. Alcune aziende produttrici hanno lanciato programmi pluriennali di manutenzione e assistenza programmata che garantiscono all’utente vantaggi e costi ridotti. La sempre maggiore diffusione di impianti complessi che uniscono alla caldaia a gas la pompa di calore e altri apparati imporranno un maggiore livello di formazione ai tecnici del settore e anche su queste qualificazioni si devono basare gli utenti finali per scegliere a chi affidare la manutenzione e il controllo. A spingere l’utilizzatore dell’impianto verso un programma di controlli e manutenzione pluriennale non deve essere la paura della sanzione che potrebbe arrivare a fronte di un controllo, ma la scelta consapevole che porta a risparmiare sui costi di riscaldamento inquinando meno e garantendo una maggiore sicurezza.

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