“Il sisma, al centro dell’attenzione mediatica nei giorni della triste ricorrenza dal terremoto di Amatrice e per la visita all’Aquila di Papa Francesco domenica scorsa, è invece incomprensibilmente assente dai programmi politici dei partiti impegnati in campagna elettorale. Un silenzio preoccupante, considerando l’alto rischio sismico dell’Italia e la fragilità di molta parte del costruito, strutture e infrastrutture”.
Lo denuncia l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana – ISI.
ISI “ha analizzato le proposte dei maggiori schieramenti e, tranne in un caso, al sisma e ai piani di prevenzioni per ridurne gli impatti in caso di accadimenti, non si fa riferimento. Se non in termini generici o relativi ai soli bonus.
Amnesia o sottovalutazione? In una fase in cui l’attenzione alla programmazione delle spese da parti di tutti gli attori economici e istituzionali è strategica, evidenziamo che il terremoto sarà sempre più un costo (purtroppo certo) e alto se si tarderà ad investire sulla prevenzione.
Dal proprio osservatorio e ruolo, l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana ISI (che è apartitica e non intende prendere posizioni in tal senso) chiede di considerare i futuri costi di mancata pianificazione e promuovere una sensata politica di mitigazione del rischio su tutto il territorio nazionale.
A supporto, presenta il proprio contributo attraverso il documento “2021-2026-2031 Manifesto per il futuro dell’Ingegneria Sismica Italiana. La sicurezza sismica del patrimonio edilizio e infrastrutturale nel piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Sarà nostra cura far recapitare ai principali partiti il nostro Manifesto, per contribuire all’attuazione di politiche a medio e lungo termine che abbiano visione di ampio respiro”, conclude il comunicato.