La Giunta regionale della Campania, con la delibera n. 56 del 16/02/2021 pubblicata sul Burc, ha approvato gli indirizzi strategici regionali per l’individuazione dei processi di rigenerazione degli ambiti urbani campani, da attuarsi con il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare – PINQua”, riportati in forma di scheda di autovalutazione di cui all'Allegato A alla delibera.
I soggetti proponenti sono tenuti a trasmettere la scheda di autovalutazione al MIT insieme ai progetti candidati al PINQua, nonché alla Regione – Direzione Generale per il Governo del Territorio unitamente al quadro economico e cronoprogramma finanziario e ad una planimetria generale.
Ricordiamo che con il Decreto Interministeriale n. 395 del 16 settembre 2020, pubblicato sulla G.U.R.I. del 16 novembre 2020 è stato approvato il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare”, di cui alla legge 160/2019, articolo 1, commi 437 e seguenti, finalizzato a concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, e all‘incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, attraverso la selezione ed il finanziamento di idonee proposte di rigenerazione di ambiti urbani, incentrati sul ruolo prioritario dell’edilizia sociale, che siano mirate a dare risposte coerenti ai bisogni che caratterizzano gli ambiti prescelti e costituiti da interventi e misure fondamentalmente riconducibili alla riqualificazione del patrimonio ERS e al suo incremento, alla rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati, al miglioramento dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali, alla rigenerazione di aree e spazi già costruiti incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione, all’individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
Tali tipi d’intervento devono mirare a soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socioeconomico, al miglioramento della coesione sociale, all’arricchimento culturale, alla qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita dei cittadini, in un’ottica di innovazione e sostenibilità, con particolare attenzione a quella economica e ambientale, senza consumo di nuovo suolo, fatte salve le eventuali operazioni di densificazione, secondo i princìpi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, in coerenza con i principi e gli obiettivi della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City). Gli interventi devono assicurare prossimità dei servizi, puntando alla riduzione del traffico e dello stress, secondo i criteri della mobilità sostenibile, oltre che incrementare legami di vicinato e inclusione sociale.
Al “Programma qualità dell’abitare” possono concorrere le Regioni anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni, le Città metropolitane, i Comuni capoluoghi di provincia o Comuni con più di 60.000 abitanti.
Il budget stanziato dalla legge 160/2019 supera gli 853 milioni di euro, suddivisi in un arco temporale pluriennale, dal 2020 al 2033, per un contributo massimo di 15 mln di euro a progetto, ma il Programma statale potrà beneficiare di possibili ulteriori finanziamenti da destinare a proposte definite ‘Pilota’ (progetti ad alto impatto strategico sul territorio nazionale) da cofinanziarsi, fino a 100 milioni di euro, eventualmente attingendo dal Recovery Fund.
Inoltre, il D.I. 395/2020 prevede che verrà assicurato il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente e il 34% delle risorse complessive sarà prioritariamente destinato a interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno.
Lo stesso D.I. 395/2020 prevede che i soggetti proponenti promuovano “gli interventi e le misure in coerenza con gli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale regionale e comunitaria, assicurando l'integrazione con le politiche settoriali assunte dagli altri enti pubblici competenti per territorio e, ferma restando l’applicazione del citato decreto, la Regione può elaborare preliminarmente indirizzi per la definizione dei programmi”.
In allegato la delibera n. 56 del 16/02/2021
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