L'ultima opera firmata da Frank Gehry, la prima realizzata in suolo australiano. E' stata inaugurata negli scorsi giorni la UTS-Business School della Sydney University of Technology, un progetto del valore di 150 milioni di dollari che punta a ridefinire il centro e lo skyline di Sydney.
Un edificio flessibile
Flessibile, con poche pareti fisse, in modo da consentire all’edifico di cambiare nel corso degli anni, soddisfando le mutevoli esigenze degli occupanti, la struttura si ispira alle case sull'albero (Gehry stesso aveva spiegato ai media come “nell'edificio coesistono "un tronco con il nucleo centrale delle attività e vari rami per consentire alle persone di mettersi in contatto e svolgere le proprie occupazioni"), ma è stata presto rinominata “il sacchetto di carta marrone accartocciata.”
Due facciate: una in mattoni e una in vetro
L'edificio, infatti, in pieno stile Frank Gehry, fa della modulazione e decostruzione architettonica il suo main concept. Sviluppata su un'altezza di 14 piani, di cui 12 fuori terra, la struttura- che ospita un centro di ricerca e alta formazione, aule, biblioteche, segreterie, sale congressi e un teatro- si caratterizza per il particolare involucro frammentato, asimmetrico e dall'andamento ondulatorio. Due le facciate esterne: una realizzata con mattoni ondulati – in omaggio alla tradizione del laterizio della città di Sydney- e l'altra, esposta a Ovest, caratterizzata da ampie superfici di vetro “per rifrangere e riflettere l'immagine delle costruzioni circostanti".
Certificazione green
Grande attenzione è stata riservata alla sostenibilità. Grazie alla scelta di materiali di provenienza locale e a sistemi di risparmio idrico (come un serbatoio con una capacità di 20mila litri posto in copertura, per la raccolta e il riuso di acqua piovana), l'edificio ha già ottenuto- primo esempio in suolo australiano- cinque stelle della certificazione “Green Star Design” del Green Building Council of Australia.