Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha presentato stamane, presso la Sala Koch di Palazzo Madama, la Relazione sull’attività svolta nel 2017.
Il Codice dei contratti “ha certamente bisogno di scelte chiare e inequivoche da parte del nuovo legislatore; il rilancio del sistema dei lavori pubblici necessita non solo di regole semplici e comprensibili, ma anche stabili, per consentire alla burocrazia il tempo di digerirle per poi applicarle in modo corretto”, ha dichiarato Cantone nel suo intervento.
“Non è vero che il sistema degli appalti sia bloccato”, ha aggiunto il presidente dell'Autorità anticorruzione. In merito alle polemiche sui ritardi dell'Anac, Cantone ha ricordato che “il Codice prevedeva, fra l'altro, che il regolamento venisse sostituito da decreti ministeriali e linee guida, queste ultime da adottarsi anche da parte dell'Autorità, a cui spesso sono contestati ritardi e omissioni, non rispondenti, però, al vero”.
“Non riteniamo che l'Autorità debba essere destinataria di nuovi poteri e funzioni ma che sia piuttosto messa in condizioni di poter svolgere quelle attribuite”, ha detto il numero uno dell'Anac.
“Da parte nostra, comunque, continueremo a lavorare con il massimo impegno fino al 2020, quando questo Consiglio terminerà il suo mandato, per far sì – conclude Cantone - che la prevenzione si imponga, diventando un indispensabile strumento di efficienza del sistema e non un intralcio burocratico”.