Si è svolta lo scorso 6 novembre la prima asta del Capacity Market, come previsto dal decreto del 28 giugno 2019 del Ministero dello Sviluppo economico.
Si tratta di un sistema di remunerazione di impianti e risorse, in grado di assicurare l’adeguatezza del sistema elettrico nel medio-lungo periodo e accelerare la transizione energetica verso la decarbonizzazione. Sulla base degli esiti forniti da Terna relativi alla prima asta, risultano aggiudicati circa 36,5 GW di capacità sul territorio nazionale e circa 4,4 GW su territorio estero.
Della capacità aggiudicata, 1 GW è generato da fonti rinnovabili non programmabili (eolico, fotovoltaico e idroelettrico). Un dato che conferma la peculiarità del meccanismo di valorizzare le tecnologie rinnovabili e assicurare il servizio. A tal riguardo, si ricorda che la partecipazione al capacity market era alternativa ai contratti conclusi con il GSE, che rimangono lo strumento principale per lo sviluppo di nuove rinnovabili.
Il costo complessivo dell’asta, che sarà regolato durante l’annualità 2022, è stato di circa 1,3 miliardi di euro, circa 450 milioni in meno rispetto alle stime iniziali.
Tali costi saranno compensati da:
- l’eliminazione a partire dal 2022 del costo dell'attuale “capacity payment”;
- la riduzione dei costi di approvvigionamento nel mercato dell’energia e dei servizi, per l'effetto di calmierazione dei prezzi dei contratti del capacity;
- la restituzione del corrispettivo variabile per effetto dei contratti di opzione che saranno conclusi dagli operatori;
- il risparmio associato alla riduzione del valore dell’energia non fornita e alla riduzione attesa delle ore di interruzioni programmate di carico che sarebbero state conseguenti a condizioni di inadeguatezza del sistema (ore in cui il prezzo di mercato dovrebbe chiudersi a 3000 euro/MWh).
Il beneficio economico netto atteso per il sistema con il Capacity Market è stimabile in circa 2 miliardi di euro/anno.
La realizzazione di nuova capacità contrattualizzata in esito all’asta, permetterà di avviare il percorso di decarbonizzazione del parco di generazione e di consentire la dismissione degli impianti a maggiori emissioni inquinanti.
Ulteriore capacità nuova potrà essere contrattualizzata in esito all’asta per il 2023 che si svolgerà il 28 novembre, consentendo una maggiore copertura del fabbisogno di adeguatezza, in vista dell’obiettivo di pieno completamento del phase-out entro il 2025.