Il dibattito sui costi dell’energia in generale e di quella elettrica in particolare torna ciclicamente ad occupare le attenzioni della stampa e l’azione del Governo con momenti di isteria collettiva che non aiuta una discussione seria ed efficace che invece il tema meriterebbe.
Il costo eccessivo dell'energia
La questione parte quasi sempre da un punto di vista mediatico, dalle proteste dei grandi consumatori industriali che lamentano un costo eccessivo dell’energia elettrica che li penalizza nei confronti con i competitors europei. Tali lamentele che si basano su elementi reali, il prezzo dell’energia elettrica e del gas in Italia risultano più alti che in altri Paesi, poi finiscono sempre per sfociare in azioni scomposte e che distorcono il mercato allontanando gli investitori e colpendo i produttori da Fonti Rinnovabili e spesso non individuano soluzioni adeguate a rispondere alle criticità individuate.
L'importanza delle FER
Infatti la “colpa” del costo della bolletta energetica del nostro Paese certamente non è dei produttori da FER che, semmai, da qualche anno la stanno abbassando grazie alla maggiore economicità di produzione che il sole, il vento e l’acqua garantiscono. Oggi infatti il costo di produzione dell’energia elettrica da FER è sensibilmente più basso di quello con il GAS che, tuttavia, a causa del sistema di formazione del prezzo nella borsa elettrica italiana, invece definisce il prezzo del KWh salvo poi una restituzione per chi produce con le FER del margine (ma quali extraprofitti…). In sostanza il prezzo dell’energia elettrica in Italia oggi lo definisce la fonte più cara e questo con le ripercussioni avute sul prezzo del GAS a seguito della guerra Russia-Ucraina ha portato all’aumento dei costi. Bisogna dire anche ad onor del vero che questo spostamento delle forniture del GAS dalla Russia ad altri Paesi ha comunque garantito la continuità degli approvvigionamenti, mai l’Italia ha avuto rischio di mancanza del GAS e questo anche ha un prezzo ed è giusto pagarlo.
Quello che tuttavia stride è la narrazione e le azioni che vengono paventate o minacciate, infatti se tutti siamo concordi che per porre rimedio alla situazione attuale bisogna mettere in campo azioni di lungo periodo che inseriscano nel mix energetico fonti che costino meno e che rispondano ai criteri di riduzione della dipendenza dall’estero, oltre a garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione assunti dall’Italia, l’unica strada possibile è spingere sulle FER. Questo non solo è possibile, il potenziale residuo di vento e sole è adeguato e più che sufficiente, ma può essere fatto anche in un tempo relativamente breve ! Ogni altra soluzione non solo risulterà inefficace ma anche controproducente come abbiamo potuto già sperimentare con i provvedimenti scomposti di taglia bollette fatti negli anni scorsi che, non solo non hanno portato grandi risultati, ma sono anche stati impugnati poiché ritenuti retroattivi e penalizzanti oltre che ingiusti e applicati ad un solo settore.
In conclusione, nel settore energetico le ricette miracolose e immediate non esistono, ma si può e si deve per una volta agire con saggezza e visione con l’obiettivo di dare una svolta al settore riducendo i costi, aumentando la sicurezza energetica e il beneficio ambientale ed occupazionale. Una grande azione di supporto delle nuove FER e di mantenimento e rinnovamento di quelle esistenti è la strada giusta da seguire e va urgentemente intrapresa !