Dopo che nel fine settimana il ministro Cingolani aveva parlato di colossale truffa e l’apertura di un'indagine della procura di Roma, è attesa già in settimana una risposta del governo contro il caro carburante. Intanto anche ieri i prezzi alla pompa sono continuati a salire. Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia la media nazionale del gasolio ha superato di poco la benzina, posizionandosi sopra i 2,3 euro al litro modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self. Salgono anche Gpl e metano auto.
Secondo Giovanni Acampora di Confcommercio sentito ieri in audizione alla Camera "il decreto legge approvato per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori. Ma occorre fare davvero di più".
Tra le ipotesi che circolano in queste ore il blocco o il taglio per un periodo temporaneo di accise o dell’Iva carburanti, luce e gas ma non è ancora chiaro se per fare nuovi passi in avanti occorrerà un nuovo scostamento di bilancio e il conseguente via libera da Bruxelles.
Una cosa però appare certa. L’aumento dei prezzi e le risposte economiche viaggiano a due velocità diverse e questo mentre la situazione sul fronte geopolitico è ancora lontana da una soluzione. Anche per questi motivi i ministri economici europei sono concordi nel ritenere che "le politiche fiscali devono rimanere agili e flessibili e siamo pronti ad adeguare la nostra posizione politica alle mutevoli circostanze, se necessario".
I fondamentali dell'economia dell'area euro sono solidi, scrive l’Eurogruppo in una nota. Tuttavia la guerra in Ucraina aumenta l’incertezza, pertanto concordano che per gli Stati membri con un debito pubblico elevato sia opportuno avviare un graduale aggiustamento fiscale per ridurlo, se le condizioni lo consentono, con una strategia di medio termine, che continui a promuovere gli investimenti e le riforme necessarie per la doppia transizione.
Franco Metta