È un comunicato laconico quello diffuso ieri da Confcommercio. Nessuna buona nuova - si legge - dalla conferma dell'Istat sull'inflazione di febbraio, salita al 5,7% sotto la spinta dei beni energetici. A questo punto, anche in assenza di peggioramenti sui fronti geopolitico ed energetico, un tasso d'inflazione medio per il 2022 superiore al 5% è ampiamente prevedibile. Le conseguenze negative per la dinamica dei consumi, e quindi del PIL, sono già tangibili.
D’altronde anche se dovesse esserci un immediato e tanto auspicato cessate il fuoco in Ucraina, questo non si tradurrebbe immediatamente in una diminuzione delle tensioni che riguardano materie prime, gas naturale, petrolio e in generale approvvigionamenti, perché sappiamo che se è vero che andiamo incontro alla bella stagione in Europa, è altrettanto vero che questa coincide con il periodo in cui vanno riempiti gli stoccaggi (almeno al 90%) in vista della prossima stagione invernale. E a livello europeo pare esservi ancora molta indecisione se non paralisi, sugli acquisti collettivi di gas naturale, proposti alla Commissione Ue dall’Italia. Olanda e Germania sarebbero contrari.
Dovrebbe arrivare con il prossimo Consiglio dei ministri un taglio di 15 centesimo al litro contro il caro carburante, ottenuto grazie alle maggiori entrate da Iva. Il provvedimento dovrebbe includere anche una norma per bloccare l’esportazione di materie prime strategiche, se carenti sul mercato italiano. La carenza di materie prime oltre agli elevati costi è infatti una delle preoccupazioni maggiori di aziende e rischia di bloccare i cantieri. L’approvazione però è slittata a domani pomeriggio. Nel frattempo però, complici anche le quotazioni del petrolio che tornano intorno alla soglia psicologica dei 100 dollari al barile, i prezzi alla pompa segnano lievi cali, -3 centesimi per Eni e -8 per IP.
Tutto ciò sembra al momento non bastare a placare gli animi. Le federazioni aderenti ad Unatras, "dopo un attento esame delle indicazioni sui possibili interventi presentati nell'incontro di ieri sera al Ministero dei Trasporti, giudicati insufficienti" hanno annunciato uno stop dei TIR da 4 aprile. “Pur apprezzando le ipotesi illustrate dalla viceministra Teresa Bellanova, Unatras ribadisce che gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti e certi. E ad oggi non è previsto nulla di tutto questo".
Franco Metta