Per una risposta del governo al caro energia bisognerà attendere fino a venerdì. Sul piatto ci sono al momento cinque miliardi già mobilitati dal MEF con apposite coperture, ma si stima di poter arrivare a 6-7 miliardi complessivi, senza un nuovo scostamento di bilancio. Nel frattempo in questi giorni sono proseguite le interlocuzioni con i partiti e con Confindustria. Il coro appare unanime: servono più fondi a famiglie e imprese.
È di oggi il video messaggio in cui Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, lancia l’allarme per il terziario e chiede non solo maggiori sostegni alle imprese più colpite, ma anche di ridurre l’IVA sulle bollette elettriche e sui carburanti. E un cambio di passo riguardo alla politica energetica per ridurre la dipendenza dalle forniture estere. Su questo punto il provvedimento governativo atteso per venerdì dovrebbe introdurre semplificazioni per le rinnovabili e incentivare l’installazione di pannelli solari per le scuole.
M5S: “Nucleare e trivelle sono una falsa soluzione”
Proprio in tema di politica energetica va letta la mozione presentata oggi dal M5S. “Continuare a proporre trivelle e nucleare di nuova generazione è una falsa soluzione che non tiene conto né dei tempi né dei costi reali”, scrive in un post sul blog del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, presidente della Commissione Industria del Senato e coordinatore del comitato Transizione Ecologica del M5S.
“Con la mozione chiediamo al governo di assumere 27 impegni frutto di interlocuzioni avute con imprese, consumatori ed enti territoriali e che rappresentano interventi concreti con effetti immediati nel breve e lungo periodo. Un lavoro che mettiamo a disposizione del governo affinché ne faccia tesoro nella messa a punto del nuovo decreto contro il caro energia”.
Franco Metta