“Durante la riunione odierna con il MISE sul caro energia” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL - “c’è stata la presa di coscienza del Ministro della spaventosa situazione causata dai rincari di gas ed energia elettrica. Tutto il mondo produttivo sta chiedendo a fortissima voce l’intervento del Governo con il reperimento di circa 10/12 miliardi di euro per ammortizzare gli aumenti e rendere la produzione industriale sostenibile. Tutto giusto, ma il settore delle infrastrutture, che fine fa? Le imprese interessate alla realizzazione delle opere strategiche per il PNRR e che garantiscono e hanno garantito le manutenzioni delle strutture delle pubbliche amministrazioni, a partire dagli ospedali, cosa debbono ancora disperatamente segnalare al Governo? Tra poche settimane, molte delle nostre aziende non saranno in grado di continuare a mantenere i cantieri aperti e questo vorrà dire miliardi di euro di opere pubbliche che non si completeranno e molte altre che non partiranno.
Lo strumento della revisione prezzi che si è pensato di adottare, oltre che inadatto a definire una situazione di emergenza ed essere farraginoso nella sua applicazione, è privo delle voci che servono per dare conforto al settore delle costruzioni degli impianti. Le risorse stanziate, 100 milioni di euro per il primo semestre 2021, non possono essere sufficienti per arginare la portata di un fenomeno incontrollato e che perdura da moltissimo tempo.
Che il governo continui a non ascoltare e valutare altrettanto grave la situazione di un settore che muove più di 10 miliardi di fatturato, con 60 mila lavoratori.
Che sia tutto ricompreso nel rischio d’impresa?
Senza dubbio, ci saranno imprese che parteciperanno alle gare, e se le aggiudicheranno anche, andando ad alimentare un settore di imprese dedite più alla “circolazione di denaro”, che alla realizzazione dell’opera. Constatiamo che, al momento, questo è irrilevante per il Governo, così come è irrilevante la sorte di migliaia di imprese che ogni giorno ci denunciano situazioni insostenibili.
Questo è il momento di dare i soldi agli italiani, non di chiederli!
Un bella frase ad effetto, uno slogan che ha illuso le imprese e le donne e gli uomini che lavorano, per queste maledette imprese!”