“Le nostre aziende associate” – ha dichiarato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria – “continuano a segnalarci la presenza di enormi difficoltà che sfociano sino all’impossibilità di partecipare alle nuove gare. In particolare, rinveniamo due evidenti criticità: la prima, è l’assenza totale di una revisione dei prezzi alla luce degli aumenti del costo delle materie prime. La seconda, è il ricorso a prezzari regionali che non tengono conto delle eccezionali condizioni di mercato.”
“Ci risulta” – ha rilevato Carlini– “consultando i documenti di gara che i prezzi adottati, già di per sé incongrui, sono stati ulteriormente ridotti prendendo a riferimento l’analisi dei ribassi offerti in sede di gara su precedenti appalti analoghi. Le imprese, il vero motore della ripartenza e della ripresa economica, non possono operare in queste condizioni. Ci chiediamo, inoltre, perché tanta attesa per il “decreto prezzi” con il quale il Ministero delle infrastrutture deve rilevare gli aumenti percentuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione, verificatesi nel primo semestre del 2021, e perché nessun provvedimento straordinario sia ancora stato adottato. Bisogna intervenire in fretta e non lasciare il peso sulle spalle delle imprese, che non hanno la forza finanziaria di reggere impatti così devastanti. Con aumenti dei materiali in continua crescita, l’unico traguardo che abbiamo davanti a noi è l’insostenibilità e la paralisi del mercato, e tutte le spinte incentivanti saranno completamente inutili”.