Dopo aver, giorno per giorno, denunciato a tutti gli Organi istituzionali competenti, MIMS in testa, che le misure adottate per aiutare le imprese a superare lo tsunami del caro-materiali erano inadeguate, senza essere minimamente ascoltati, dopo aver richiesto al MIMS un Tavolo costruttivo di confronto, senza alcun riscontro, ASSISTAL è stata costretta ad intentare un ricorso al TAR del Lazio per richiedere l’annullamento del decreto ministeriale dell’11 novembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 novembre 2021, e recante “Rilevazione delle variazioni percentuali, in aumento o in diminuzione, superiori all’8 per cento, verificatesi nel primo semestre dell’anno 2021, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi”. Le ragioni della richiesta sono state fondate su due principali constatazioni: la prima, che il decreto non ha individuato tutti i materiali da costruzione che hanno subito un eccezionale aumento dei prezzi nel primo semestre dell’anno 2021 e, la seconda, che ha rilevato un aumento percentuale dei prezzi di gran lunga inferiore all’aumento reale registrato sul mercato.
“Il TAR del Lazio ha, finalmente e opportunamente censurato il modus operandi del MIMS”. – ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL, “Invero, con la sentenza del 3 giugno scorso, ha riconosciuto che il metodo adottato dal MIMS per le rilevazioni degli aumenti dei prezzi dei materiali non è stato in grado di intercettare la percentuale reale dei rincari a causa di anomalie nelle rilevazioni e di conseguenti errori nei dati finali. Possiamo considerarlo come un risultato importante per le imprese, che da mesi denunciavano l’inappropriatezza della misura, con particolare riferimento alle rilevazioni che risultavano essere lontanissime dalla realtà. Rimane, tuttavia, il mancato riconoscimento dell’allargamento del paniere in virtù della definizione di una misura straordinaria relativa esclusivamente ai materiali da costruzione più significativi. Eravamo e siamo fortemente convinti che l’inserimento di ulteriori voci di materiali, di concerto a rilevazioni adeguate, avrebbe consentito di ristorare completamente le imprese degli incrementi subiti.”
“Per la nuova fase” – ha concluso Carlini – “relativa all’espletamento del supplemento istruttorio per l’adeguamento e la correzione delle rilevazioni così come evocato dal TAR Lazio, c’è tutta la nostra disponibilità a lavorare con il Ministero affinché, nel solco di una virtuosa collaborazione, si giunga ad una definizione di dati reali in grado di soddisfare le richieste delle imprese”.
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