“I costruttori hanno ragione a lamentarsi dell'aumento dei prezzi, ma il governo ne è consapevole, è già intervenuto due volte nel 2021, mentre nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana e che sta per andare in Gazzetta ufficiale sono previsti nuovi meccanismi di adeguamento dei prezzi di aggiudicazione”.
Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, nell'intervista che ha rilasciato a Il Corriere della Sera dal titolo: Giovannini: "Appalti pubblici e Pnrr, così saliranno i prezzi nei bandi" di Enrico Marro.
Il ministro ha spiegato che si interviene “su due aspetti. Il primo è quello dei prezzi a base d'asta. La norma”, ha detto Giovannini, “prevede che l'Istat faccia una rilevazione dei prezzi dei materiali e che, entro aprile, previo accordo con la conferenza delle Regioni, emani linee guida sulla definizione dei prezziari regionali. Il secondo prevede un meccanismo di aggiustamento dei prezzi in corso d'opera molto meno penalizzante per le imprese. Oggi l'aumento dei prezzi è assorbito fino al 10% dalla stessa impresa e per l'eventuale parte eccedente lo Stato interviene riconoscendo solo la metà. Ora col decreto questi parametri vengono rivisti a favore delle imprese”. Ma come? “Lo stiamo definendo in queste ore. La franchigia a carico delle imprese si riduce in modo consistente. E per l'eventuale parte eccedente la stazione appaltante assorbirà una quota dell'aumento nettamente più alta. Inoltre, il meccanismo di revisione prezzi va specificato in ogni bando, cosa oggi facoltativa".
Queste disposizioni varranno non solamente per le gare del 2022, ma “anche per quelle avviate nel 2023”, ha precisato il ministro. Non è previsto uno stanziamento, ma “si farà ricorso a voci di bilancio esistenti, che verranno potenziate se necessario".
ASSISTAL: BASTA SLOGAN, SERVONO SUBITO FATTI CONCRETI PER LE IMPRESE E PER IL PNRR. “Alla luce di quanto dichiarato dal ministro Giovannini” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL – “ci chiediamo con quale animo si rivolge alle aziende che stanno cercando delle risposte dalle istituzioni. Gli aumenti sono tali da creare i presupposti per una sospensione dei cantieri in essere e l’impossibilità di partecipare alle gare che verranno, soprattutto quelle del PNRR. Ci aspettiamo un atto di responsabilità e di apertura alle richieste di tutto un comparto, che non può rispondere da solo a questo tsunami economico. Di tutte le nostre richieste, allargamento del paniere delle 54 voci, azzeramento dell’alea del 10% per rispondere ad una emergenza, con una misura d’emergenza, allargamento dei ristori anche al secondo semestre 2020, nessuna è stata accolta!”.
“Ora l’elezione del Presidente della Repubblica sta concentrando l’impegno di tutti i nostri parlamentari, che trovano comico nominare personaggi improponibili nelle loro votazioni, il settore delle costruzioni ha però bisogno di senso di responsabilità e di serietà per cercare di portare il giusto aiuto, a chi ha sempre dimostrato impegno e senso del dovere.”