“Per quanto riguarda la possibilità di introdurre l'obbligo, per tutte le stazioni appaltanti, di aggiornare i prezzari ai prezzi correnti di mercato, ci tengo a rappresentare che tale previsione sarà oggetto di approfondimento, nell'ambito del disegno di legge delega al Governo in materia di contratti pubblici attualmente in discussione al Senato, anche alla luce della nuova metodologia di determinazione ed aggiornamento dei prezzari prevista dall'articolo 29 del decreto-legge n. 4 del 2022”. Lo ha detto il Vice Ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, il 2 marzo scorso in commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, in risposta all'interrogazione 5-07634 Foti circa la necessità di un adeguamento della normativa vigente in relazione alle criticità del settore delle costruzioni determinate dallo straordinario aumento dei costi dei materiali.
Quanto all'estensione alle imprese operanti nel settore dell'edilizia privata, affidatarie dei lavori finanziati dai cosiddetti bonus edilizi, del sistema di qualificazione previsto per le imprese affidatarie degli appalti pubblici, Morelli ha precisato che “sono in corso, anche ai fini dell'espressione del parere di competenza relativamente agli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari in sede di conversione del decreto-legge n. 4 del 2022, specifici approfondimenti da parte degli Uffici del Ministero”.
Il Vice Ministro ha inoltre ricordato che, “in merito alle misure per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione verificatisi nel corso del 2021, l'articolo 1-septies del decreto-legge n. 73 del 2021, ha previsto la possibilità di procedere a compensazioni in aumento a favore degli appaltatori che hanno subito aumenti del costo dei suddetti materiali durante l'esecuzione di contratti pubblici, integrando e derogando a quanto contrattualmente previsto. La disposizione ha previsto, inoltre, l'istituzione di un apposito fondo con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, incrementato di ulteriori 100 milioni di euro con l'ultima legge di bilancio.
Considerato il perdurare di tali aumenti, l'articolo 25 del cosiddetto decreto-legge energia, approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 18 febbraio u.s., ha previsto l'incremento di 150 milioni di euro per l'anno 2022 della dotazione del suddetto Fondo di cui all'articolo 1-septies, comma 8, del citato decreto-legge n. 73/2021.
In relazione ai contratti in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del cosiddetto decreto energia, entro il 30 settembre 2022 il MIMS, con proprio decreto e sulla base delle elaborazioni effettuate dall'ISTAT, procede alla determinazione delle variazioni percentuali, in aumento o in diminuzione, superiori all'8 per cento, verificatesi nel primo semestre dell'anno corrente, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi.
La compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi rilevate dal citato decreto ministeriale, con riferimento alla data dell'offerta, eccedenti l'8 per cento se riferite esclusivamente all'anno 2022 ed eccedenti il 10 per cento complessivo se riferite a più anni”.