A parità di altre caratteristiche, il prezzo richiesto per la vendita delle case appartenenti alle migliori quattro classi in termini di prestazioni energetiche è in media maggiore di circa il 25 per cento rispetto a quello delle abitazioni classificate nella decima categoria, la peggiore.
Lo evidenzia uno studio pubblicato dalla Banca d'Italia (autori Michele Loberto, Alessandro Mistretta e Matteo Spuri) che stima l'effetto del livello di efficienza energetica (misurato dall'attestato di prestazione energetica) sul valore delle abitazioni in Italia a livello provinciale. Viene utilizzato a tal fine un ampio archivio di annunci di vendita pubblicati sulla piattaforma Immobiliare.it.
Il lavoro rileva che il differenziale di prezzo è estremamente variabile tra province, plausibilmente a causa delle differenze nelle condizioni climatiche e nel quadro normativo regionale in tema di efficienza energetica degli edifici.
Immobile in classe energetica da A a C: tempi di vendita ridotti dell’11,5%
Ricordiamo che secondo i dati di Dove.it, un immobile in una classe energetica più efficiente (da A a C) ha tempi medi di vendita ridotti dell’11,5% rispetto ad immobili più datati ed energivori.
Enea: il 61% del patrimonio immobiliare italiano ricade nelle classi G ed F
Secondo i dati Enea il 61% del patrimonio immobiliare italiano ricade nelle classi G ed F.
Tecnocasa: il 58% delle compravendite sono per un immobile in classe energetica G
Da un'analisi dell’Ufficio Studi di Tecnocasa diffusa nell'aprile del 2023, sulle compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo nell’ultimo anno, emerge che il 58% di esse hanno avuto per oggetto un immobile in classe G; percentuale che non è cambiata molto nel tempo, proprio alla luce della vetustà del patrimonio immobiliare italiano.
Le compravendite nelle classi più performanti, A e B, sono pari rispettivamente a 4,2% e 2,6%; in queste classi ricadono soprattutto le nuove costruzioni. Rispetto a un anno fa c’è un calo della percentuale di compravendite nelle classi più elevate, molto probabilmente a causa delle minori compravendite che hanno interessato le nuove costruzioni, in particolare nella seconda parte del 2022 (-3,7% secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). Di conseguenza, nel 2022, si assiste ad un aumento delle percentuali di compravendite nelle classi energetiche più basse e in particolare nella F che sale al 14,6%, rispetto al 13,7% dell’anno precedente.
Anche a livello di locazione il quadro cambia poco visto che la classe G, la meno efficiente, è la più affittata in Italia, con il 54,6% (nel 2021 era al 58,2%). Per quanto riguarda le locazioni la classe A evidenzia percentuali di affitto in aumento nel 2022, portandosi al 2,3% rispetto all’1,6% del 2021. Sostanziale stabilità per la classe B, mentre crescono tutte le altre.