“Le risultanze economiche e patrimoniali della Cassa evidenziano nel 2014 un avanzo economico di 15,934 milioni, cui corrisponde un incremento della consistenza del patrimonio netto, il cui valore si attesta su 2.232 milioni”. Ma “il risultato di esercizio mostra un netto arretramento rispetto a quello del 2013 che si attestava su 76,544 milioni”.
Lo ha rilevato la Corte dei Conti nella sua relazione sul bilancio 2014 della Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti (Cipag).
Secondo la relazione, la Cipag ha registrato nella gestione previdenziale un saldo negativo di 11 milioni di euro tra entrate e uscite. Il dato, il più negativo degli ultimi cinque bilanci, è dovuto allo squilibrio tra le pensioni da erogare e l'esiguo numero di iscritti che versano i contributi. Le prestazioni tuttavia trovano una "copertura" aggiuntiva grazie alle altre entrate della gestione contributi (sanzioni, oneri accessori e interessi) che contribuiscono a determinare un saldo finale tra entrate e spese positivo per 5,683 milioni: +29,554 milioni nel 2013.
MARCATA FLESSIONE DEGLI INVESTIMENTI MOBILIARI. Quanto agli investimenti mobiliari, lo scorso anno sono calati di oltre 35 milioni rispetto al 2013. Il rendimento percentuale annuo dei capitali medi investiti nel comparto mobiliare è stato del 2,91 per cento, contro il 5,11 per cento nel 2013.
LE INDICAZIONI DELLA CORTE DEI CONTI. La Corte dei conti invita la Cipag “ad adoperare grande accortezza in quegli investimenti a più alto tasso di rischio e, con riferimento alle partecipazioni societarie detenute, a non allontanare gli investimenti da quelli che sono gli ambiti di interesse e di intervento della Cipag e non direttamente collegati, quindi, alle finalità istituzionali dell'ente”.
I risultati della gestione previdenziale del 2014 “impongono che rimanga costante l'attenzione della governance di Cipag all'andamento del gettito contributivo e della spesa per prestazioni, per l'adozione di interventi correttivi che potranno tanto più essere calibrati alla luce delle risultanze del nuovo bilancio tecnico di cui la Cassa dovrà dotarsi”. Nel maggio scorso il Comitato dei delegati ha disposto, dal 1° gennaio 2016, il progressivo innalzamento dell'età pensionabile sino a sessant'anni nel 2020, con quarant'anni di effettiva iscrizione e contribuzione.
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