di Franco Metta
Il governo Draghi si accinge a scrivere in queste ore uno dei decreti legge più dibattuti e mediati dal suo insediamento, quello che riguarda di fatto lo sblocco dei licenziamenti. Al termine della giornata di ieri sono arrivate le prime indicazioni, con la dichiarazione congiunta da parte delle parti sociali in cui si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in alternativa alla risoluzione dei contratti di lavoro.
Questo in particolare per le imprese del settore manifatturiero che potranno contare su altre 13 settimane di cassa integrazione gratuite, usufruibili fino a dicembre, e anche per coloro che hanno già esaurito quelle messe a disposizione in precedenza.
In cambio al Governo viene chiesto di accelerare, sempre sulla base di principi condivisi, la conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, sulle politiche attive e sui processi di formazione continua.
Discorso a parte invece quello per il settore tessile-abbigliamento-pelletteria, ancora in piena crisi, a cui vengono accordate altre 17 settimane di cassa integrazione dal 1 luglio al 31 ottobre. L’iter dopo l’intesa raggiunta tra sindacati, Confindustria, con la mediazione di Mario Draghi, vedrà il passaggio del DL in emendamento al decreto Sostegni bis e la probabile conversione in legge entro il 24 luglio.