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Cassa periti industriali, patrimonio netto di 1,5 miliardi: +5%. Avanzo economico di 32,8 milioni

Eppi ha approvato il consuntivo 2022. Il portafoglio investimenti regge, con un rendimento al netto delle spese e delle imposte di 8,6 milioni. I liberi professionisti Periti Industriali iscritti alla Cassa restano circa 13mila, ma versano di più, grazie anche all’impennata del fatturato medio: +46% rispetto al 2020

giovedì 27 aprile 2023 - Redazione Build News

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Promosso dal Consiglio di Indirizzo Generale dell’EPPI – l’Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, il bilancio consuntivo per l’esercizio 2022.

Il patrimonio netto della Cassa si attesta a 1,5 miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, anche per effetto dell’importante avanzo economico pari a 32,8 milioni di euro.

Dietro proposta del Consiglio di Amministrazione guidato da Paolo Bernasconi, si tratta del primo consuntivo validato dagli organi istituzionali di nuovo mandato, entrati in carica a giugno del 2022, nel noto contesto di cambiamento sociale, economico e politico.


ISCRITTI STABILI MA CONTRIBUZIONE IN CRESCITA. Il numero dei liberi professionisti Periti Industriali in attività iscritti all’Ente restano sostanzialmente invariati rispetto al 2021, di poco superiori alle 13.000 unità, mentre la platea dei pensionati è aumentata del 6%, superando i 5.800 assistiti.

In questo quadro, è tuttavia significativo il balzo in avanti relativo alla contribuzione, che ha registrato maggiori versamenti rispetto al 2021 per 22 milioni di euro, con un incremento del 18% rispetto al 2021. Effetto questo dovuto certamente anche alla crescita dei guadagni e del volume d’affari registrati dalla categoria, in particolare negli ultimi due anni. Per descrivere il fenomeno, “basti pensare che – si legge nella relazione del Presidente Paolo Bernasconi - nel 2021, la nostra professione ha saputo cogliere l’opportunità proveniente dal mercato circa i bonus edilizi ed è stato così possibile registrare un aumento medio del fatturato di oltre il 46%, rispetto al 2020”.

Solo alcuni dati, che ben descrivono una categoria professionale di nicchia ma resiliente, dalle molteplici specializzazioni e competenze, grazie alle quali ha potuto “trarre opportunità in contesti di improvvisa difficoltà”.

Una platea che è stata inoltre supportata dall’EPPI con trattamenti assistenziali per complessivi 1,2 milioni di euro, elargiti tra la serie di benefici riconosciuti in concorso alle quote di interessi dovuti dagli iscritti per mutui e prestiti di vario genere, ed in caso di comprovato disagio economico del professionista. Confermate anche le coperture assicurative a carattere collettivo, completamente a carico della Cassa e gestite per il tramite di Emapi – l’Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani. Si tratta di ulteriori servizi di assistenza sanitaria che nel 2022 hanno valso oltre il milione di euro, a cui si sono aggiunte ulteriori risorse per il nuovo servizio di video consulto medico specialistico gestito da Blue Assistance.

Non si può inoltre trascurare anche la rivalutazione di legge dei montanti previdenziali che è stata contabilizzata per oltre 11 milioni di euro, in netta ripresa rispetto agli anni precedenti.


UN PORTAFOGLIO RESISTENTE. Incertezze e volatilità dei mercati hanno contraddistinto la finanza europea e mondiale negli anni più recenti. Nonostante ciò, il portafoglio dell’EPPI ha retto ai vari scossoni dei mercati, registrando a chiusura dell’esercizio 2022 un rendimento lordo dell’1,64%, che, al netto delle spese e delle imposte, si è assestato a 8,6 milioni di euro con una redditività netta dello 0,56%. Ancora un positivo risultato, raggiunto grazie ad una gestione prudenziale e tattica delle scelte di investimento, basata su un’accurata diversificazione dei titoli.

Dal punto di vista della politica di investimento, inoltre, l’impiego di strumenti ESG è proseguito anche nel 2022, consentendo di coprire in modo omogeneo i tre fattori di profilo: ambientale, sociale e di buon governo. Complessivamente, il 46% del portafoglio dell’EPPI vanta un indicatore di sostenibilità: infatti, il 25% del portafoglio può essere classificato ESG, mentre il 21% risponde al c.d. “climate score”.

Infine, sul fronte del responsabile sostegno al Paese, la Cassa dei Periti Industriali ha consolidato anche nel 2022 l’investimento in titoli del debito pubblico italiano.


LE DIRETTRICI PER IL FUTURO. A meno di un anno dall’inizio del nuovo mandato, quali sono le linee strategiche su cui si stanno poggiando le politiche della Cassa dei Periti Industriali? In due parole, sostenibilità e adeguatezza.

La prima è per un verso attuata con azioni di efficientamento della spesa ordinaria e assistenziale, oltre che attraverso un’oculata ed attenta gestione del risparmio previdenziale sui mercati finanziari. Dall’altro, occorre sostenere la categoria nel suo percorso di cambiamento, affinché possa realmente assolvere a quel ruolo di guida dei processi di transizione che tanto stanno impattando su famiglie, imprese e PA. Ecco perché sarà sempre più necessario investire nella formazione professionale e nelle competenze. Elemento questo già presente nel nuovo Regolamento delle Prestazioni di Assistenza dell’EPPI, che entrerà definitivamente in vigore dal 2024.

Sul fronte dell’adeguatezza, il grande impegno dell’Ente si è già profuso a contrasto dell’avarizia del sistema di metodo contributivo: “nel periodo 2012-2022 - specifica il Presidente - abbiamo assunto provvedimenti di distribuzione di risorse sui montanti individuali per oltre 318 milioni, in media quasi 24.000 euro per iscritto”. Ma non solo. Per raggiungere l’obiettivo di un adeguato assegno pensionistico rispetto al reddito professionale prodotto, sarà dirimente anche l’impegno sul fronte della diffusione dell’educazione previdenziale e finanziaria, per far comprendere che il futuro in quiescenza è frutto anche di scelte responsabili del libero professionista iscritto, nella consapevolezza che occorre progettare e costruire da subito il proprio risparmio previdenziale.

Sono diversi i provvedimenti che abbiamo già assunto in questi primi mesi di mandato, e che attendono l’approvazione dei Ministeri Vigilanti - chiosa il Presidente Paolo Bernasconi - quali ad esempio la distribuzione di quota parte del contributo integrativo e la rivalutazione dei montanti individuali oltre i tassi di legge in riferimento al 2021, che consentirebbero la distribuzione sui montanti degli iscritti di ulteriori 49 milioni di euro e il miglioramento dell’adeguatezza delle future pensioni. Attendiamo con fiducia che le reali aperture fino ad oggi dimostrate dal nuovo Governo su diversi fronti, ci permettano di concretizzare quel futuro più sostenibile e adeguato che stiamo immaginando per la nostra categoria e tutta la collettività”.

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