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Catasto delle reti, anche la Toscana mappa il sottosuolo. Ma ancora manca un obbligo nazionale per cavedi di servizi

Varata la legge che disciplina le modalità con cui la Regione assicura la disponibilità in modalità digitale dei dati relativi alle infrastrutture di rete del territorio

giovedì 26 marzo 2015 - Redazione Build News

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Anche in Toscana nasce la banca dati regionale delle infrastrutture di rete presenti sul territorio e, in particolare, nel sottosuolo.

Il Consiglio regionale della Toscana ha infatti approvato a maggioranza la proposta di legge di iniziativa della Giunta con la quale si istituisce un vero e proprio “catasto delle reti”. La nuova legge disciplina le modalità attraverso le quali la Regione, in attuazione della normativa europea e nazionale di riferimento, assicura la disponibilità in modalità digitale dei dati relativi alle infrastrutture di rete del territorio.


MAPPATURA DEL SOTTOSUOLO. Il governo nazionale ha fatto della banda larga e ultra larga una questione di rilancio per l’economia italiana e “la Toscana – ha detto il presidente della commissione Mobilità e infrastrutture Fabrizio Mattei (Pd), illustrando l’atto – segue la strada di altre regioni come la Lombardia per mettere a disposizione una mappatura del sottosuolo tesa a garantire il passaggio delle infrastrutture cosiddette immateriali”. “C’è la volontà – ha aggiunto Mattei – di spingere i soggetti privati ad un accordo per renderli partecipi nell’interesse collettivo”.

Con questo atto si disciplina un corretto uso del sottosuolo, si vuole promuovere e accrescere l’efficienza d’uso delle infrastrutture esistenti, agevolare e coordinare lo scambio di informazioni per la realizzazione delle infrastrutture per la fornitura e distribuzione dei servizi a rete e, in modo particolare, la posa della fibra ottica per le comunicazioni elettroniche a banda larga e a banda ultra-larga.

La norma dettaglia quali informazioni e quali contenuti costituiscono il sistema informativo del catasto delle infrastrutture di rete. Inoltre, è previsto l’aggiornamento e il coordinamento fra il sistema informativo del catasto delle infrastrutture di rete e il catasto regionale degli impianti.

Per agevolare l’acquisizione delle informazioni che vanno a popolare il sistema informativo, la disposizione prevede che i titolari e i gestori di infrastrutture di rete forniscano le informazioni alla Regione Toscana. Con questa norma, soggetti pubblici e privati coinvolti, con i titolari e i gestori di infrastrutture di rete, sono tenuti al costante aggiornamento delle informazioni, di cui sono detentori. In caso di inosservanza o incompletezza delle informazioni si prevedono sanzioni.

MANUTENZIONE DELLE STRADE, LA PROBLEMATICA DEI SOTTO-SERVIZI.

Fintanto che non ci sarà una norma nazionale cogente, per evitare di rompere più volte una strada, ci sono solo soluzioni locali e regionali. In pratica i Comuni possono predisporre nei propri regolamenti le norme che obbligano chi progetta ad interfacciarsi con tutti gli enti per revisionare o progettare gli impianti presenti sotto le strade o le piazze. 

Ad oggi i progettisti sono obbligati a contattare gli enti solo per scoprire eventuali pericoli per l’impresa prima di ogni scavo (linee luci, fognature, gas, ecc.).

Una possibile proposta per andare oltre il catasto delle reti sarebbe quella di fare sinergia di rete: predisporre ed approvare una progettazione preliminare dei sottoservizi su tutto il territorio comunale, a questo punto i lavori potrebbero essere finanziati in vari modi (es. project financing). I sottoservizi devono poi essere predisposti in appositi cavedi da mettere a disposizione dei vari enti che, avendoli in comodato o in “condominio”, risparmiano pagando solo la loro quota per i lavori effettuati e non il rifacimento dei manti stradali.

Consistenti sarebbero i risparmi per la pubblica amministrazione e anche per le stesse aziende di servizi, oltre agli innumerevoli vantaggi in termini di mancata frustrazione per la collettività.

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