Il volume degli investimenti nel settore immobiliare in Italia nel terzo trimestre del 2019 è ancora in crescita: i valori si attestano a 2,20 miliardi di euro, contro i 1,68 dello stesso trimestre 2018, per un totale da inizio anno pari a 7,39 miliardi (+40% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente). Lo attestano le stime della società di consulenza immobiliare CBRE.
In questo momento il Real Estate gode di una situazione generale ottimale, grazie a un panorama geopolitico e a un livello dei tassi d’interesse che sono certamente i migliori degli ultimi anni. Ipotizzando che lo scenario politico si mantenga stabile, è probabile che si chiuda l’anno con un volume di investimenti che potrebbe avvicinarsi o addirittura superare il record del 2017 — dichiara Alessandro Mazzanti, CEO di CBRE Italy
Di seguito le stime per settore:
– Hotels: il valore registrato (2,56 miliardi di euro) è tre volte superiore a quello dello stesso periodo del 2018. Si conferma robusta la domanda da parte degli investitori e le catene alberghiere, in particolare, cercano con determinazione di conquistare posizioni sul mercato italiano.
– Uffici: il settore si attesta a 2,45 miliardi di euro investiti, con una crescita del 45% rispetto al terzo trimestre 2018. Milano mantiene la sua leadership sul mercato, con 30 operazioni per 1,5 miliardi investiti in totale e un interesse sempre più forte per opportunità value-add, inclusi progetti di rigenerazione urbana su siti ex-industriali anche di grande dimensioni, come ad esempio gli scali ferroviari. Ottima performance anche per Roma, con 709 milioni di investimenti.
– Retail: il settore mostra un segnale di ripresa avvicinandosi ai volumi registrati nello stesso periodo del 2018 (1,8 miliardi di euro) e attestandosi a 1,7 miliardi di euro.
– Logistica: performance in netto miglioramento, con volumi di investimento pari a 463 milioni di euro. I principali player del mercato continuano a investire, confermando di credere fortemente in questa asset class.
– Residential: nel 2018 è stata la prima asset class per investimenti in America e la seconda, dopo gli Uffici, in Europa. In Italia la percentuale è ancora marginale, ma il settore residenziale sta vivendo un periodo di forte crescita e trasformazione. La domanda di abitazioni è stata finora coperta, nel nostro Paese, da PMI e sviluppatori locali specializzati e ha interessato soprattutto prodotto già edificato, con prevalente scambio tra privati.