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Cemento: istruttoria Antitrust su Buzzi Unicem, Cementir, Cementirossi e Holcim

Ipotesi di concertazione orizzontale tra le società per un aumento del prezzo

venerdì 27 novembre 2015 - Redazione Build News

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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria nei confronti di quattro tra le maggiori imprese nazionali che producono e commercializzano cemento: Buzzi Unicem, Cementir Italia, Industria Cementi Giovanni Rossi e Holcim Italia.

Il procedimento, che deve concludersi entro il 31 dicembre 2016, riguarda l’ipotesi di un’intesa orizzontale che sarebbe stata attuata, in violazione dell’articolo 101 TFUE, coordinando gli aumenti del prezzo di vendita del cemento.

Per accertare queste circostanze, nelle giornate del 25 e 26 novembre i funzionari dell’Antitrust hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi delle società interessate, dell’Associazione di categoria AITEC e di altre società operanti nel medesimo settore, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust e del Nucleo frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.

SEGNALAZIONE. L’Autorità, nel giugno 2015, ha ricevuto una segnalazione da parte di un’impresa operante nella produzione e vendita di calcestruzzo preconfezionato in Piemonte, segnalazione diretta a denunciare un presunto cartello sul prezzo di vendita del cemento.

In particolare, il segnalante ha reso noto che, con distinte comunicazioni inviate nel giugno 2015, la Buzzi Unicem S.p.A., la Cementir Italia S.p.A. e la Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. avrebbero comunicato alla clientela un contemporaneo incremento del prezzo del cemento - a far data dal 15 giugno 2015 - del medesimo importo, pari a 9,00 Euro/ton. Analoga comunicazione, per via orale, avrebbe reso anche la Holcim (Italia) S.p.A.

LA DOCUMENTAZIONE IN ATTI. Dalla documentazione in atti – spiega l'Antitrust - emerge che, con simultanee comunicazioni inviate alla clientela, la Buzzi, la Cementir e la Cementirossi hanno contemporaneamente incrementato il prezzo del cemento di un uguale importo pari a 9 euro/tonnellata, con effetto a far data - identica per tutte le suddette imprese - dal 15 giugno 2015. Le suddette comunicazioni sono rispettivamente datate 1° giugno (Cementir), 3 giugno (Buzzi), e 5 giugno 2015 (Cementirossi). Il relativo testo, peraltro, per due delle imprese - i.e., Buzzi e Cementirossi - presenta un tenore assai simile anche nelle parole utilizzate. Analogo comportamento, per quanto riferito dal segnalante, sarebbe stato tenuto anche da Holcim, la quale pure avrebbe, nel medesimo periodo, innalzato in modo corrispondente il prezzo di vendita del cemento.

Poiché gli stabilimenti produttivi che risultano allo stato direttamente coinvolti dagli aumenti di prezzo sono localizzati in diverse regioni dell’area Nord-Ovest del Paese e nell’Emilia Romagna, l’ambito territoriale che già allo stato appare interessato dalle condotte coincide con una parte rilevante del mercato nazionale. Peraltro, considerando la dimensione di alcune delle Parti, nonché la loro diffusa presenza e attività sull’intero territorio nazionale, non può escludersi che le parallele condotte commerciali si estendano a un ancor più ampio ambito geografico, fino a ricomprendere l’intero territorio nazionale.

IPOTESI DI CONCERTAZIONE ORIZZONTALE. Secondo l'Autorità la condotta in esame consente di ipotizzare l’esistenza di una concertazione orizzontale tra le società concorrenti Buzzi, Cementir, Cementirossi e Holcim, volta a limitare il confronto competitivo tra le stesse attraverso la concertazione delle rispettive politiche commerciali e realizzata, quanto meno, mediante la condivisione nella determinazione dei prezzi di vendita del cemento, in violazione dell’articolo 101 del TFUE.

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