L’Antitrust, nella riunione del 25 luglio scorso, ha irrogato sanzioni per più di 184 milioni di euro alle principali imprese attive nel mercato della vendita di cemento, all’Associazione di categoria Aitec, nonché ad un rivenditore di materiali edili attivo nella regione Toscana.
In particolare l’Autorità ha accertato che le società Italcementi S.p.A., Buzzi Unicem S.p.A., Colacem S.p.A., Cementir S.p.A., Sacci in liquidazione S.r.l., Cementirossi S.p.A., Holcim (Italia) S.p.A., Barbetti S.p.A., Cementeria di Monselice S.p.A., Cementizillo S.p.A., Cal.me S.p.A, Cementi Moccia S.p.A, e TSC S.r.l, nonché l’Associazione di categoria Aitec, hanno dato vita, nel periodo 2011-2016 ad un’intesa, unica, complessa e continuata, in grave violazione dell’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, avente ad oggetto un coordinamento dei prezzi di vendita di cemento sull’intero territorio nazionale, assistito anche da un controllo sistematico dell’andamento delle relative quote di mercato.
L’intesa oggetto di accertamento istruttorio si è basata su un modello concertativo unitario e stabile nel tempo, secondo il quale, come emerge dalle evidenze acquisite:
- le imprese cementiere hanno definito ex ante in maniera concordata, anche nel corso di riunioni associative, identici aumenti nominali del prezzo del cemento da comunicarsi anticipatamente alla clientela;
- le medesime imprese hanno costantemente verificato non solo l’invio al mercato delle lettere di incremento prezzi da parte dei concorrenti, avvalendosi finanche della collaborazione attiva del distributore TSC, ma anche l’effettiva applicazione di tali aumenti da parte di tutti i concorrenti.
L’Associazione di categoria ha assunto un ruolo attivo in tale coordinamento, facendosi garante sia della complessiva applicazione degli incrementi di prezzo annunciati dalle imprese cementiere, sia diffondendo dati relativi alle consegne di cemento sul territorio nazionale idonei a facilitare un continuo monitoraggio delle quote relative e quindi la stabilità della collusione.
Il coordinamento delle condotte commerciali delle imprese ha comportato, in un contesto di gravissima crisi del mercato del cemento, il raggiungimento di livelli di ricavi e margini aziendali superiori a quelli ottenibili in un contesto concorrenziale, a danno della domanda rappresentata dal settore edile.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso perciò di comminare in dettaglio le seguenti sanzioni pecuniarie: